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LIBRI – Cooked, alla scoperta del cibo

Che cosa significa cucinare? siamo capaci di stupirci davanti alla miriade di ingredienti che la natura ci offre? Mangiamo cibo vero o l’idea del cibo che ci viene venduta da pubblicità e programmi tv?

Terra, un nuovo Venere

Ci sono buone possibilità che la Terra nel giro di un miliardo di anni perda tutta la sua acqua e si trasformi in un nuovo Venere, con una temperatura media alla superficie di circa 70°C.

Figli delle stelle?

Probabilmente è ora di rispolverare il vecchio adagio secondo cui “non siamo altro che polvere di stelle”. Alcuni ricercatori dell’Imperial College di Londra, dell’Università del Kent e del Lawrence Livermore National Laboratory hanno infatti aggiunto qualche tassello in più sui processi che guidano l'originarsi della vita sul nostro pianeta, scoprendo che l'impatto tra una cometa lanciata a grande velocità e la Terra, è in grado di mettere in moto i processi chimici che generano alcune tra le componenti prime della vita, come gli amminoacidi.

It’s the end of the world, as we know it

Per la Terra è cominciato il conto alla rovescia. Secondo una ricerca pubblicata su Astrobiology lo scorso 19 settembre, infatti, il nostro pianeta rimarrà ancora abitabile per un periodo compreso tra 1,75 e 3,25 miliardi di anni.

Stesso meteorite, stessa acqua

CRONACA - l'acqua sulla Luna avrebbe la stessa origine dell'acqua terrestre. lo rivela l'analisi appena pubblica su Science Express. Che sulla Luna ci siano tracce di acqua, sia all'interno del mantello che sulla superficie si sa da qualche tempo. Restava da stabilire da dove quest'acqua provenisse. Il modello attualmente più accreditato per la formazione del nostro satellite (la teoria dell'impatto gigante) lo vede nascere per compattamento della nuvola di detriti terrestri formatasi dopo l'impatto fra il nostro pianeta e un mega asteoride, circa 4 miliardi e mezzo di anni fa. Se già c'era acqua a quel tempo, credono gli scienziati, deve per forza essere evaporata con l'enorme calore sviluppatasi nell'impatto, e dunque l'acqua lunare non dovrebbe avere la stessa origine di quella terrestre. Oppure sia l'acqua lunare che quella terrestre sarebbero arrivate da una fonte comune successiva, per esempio le comete. Questa seconda ipotesi pare improbabile, in questo momento fra gli studiosi vi è un discreto accordo sul fatto che almeno il 98% dell'acqua sul nostro pianeta vi sia arrivata con il bombardamento primitivo di meteoriti, le condriti carbonacee, originari edella cintura di asteroidi vicino a Giove - che si ritiene siano fra i corpi celesti più antichi del Sistema Solare. Alberto Saal, della Brown University primo autore della ricerca, e colleghi hanno misurato il rapporto deuterio/idrogeno dell'acqua racchiusa in piccole perle di vetro intrappolate nei cristalli di olivina in alcuni campioni di roccia lunare (raccolti nelle missioni apollo 15 e 17). Il deuterio è un isotopo dell'idrogeno, e gli studi in letteratura dimostrano che la sua distribuzione all'interno del Sistema Solare segue un gradiente: più si è vicini al Sole più il rapporto deuterio/idrogeno è sfavorevole (poco deuterio nei pressi del Sole, molto man mano che ci si allontana).

LIBRI – Terra. Storia di un’idea

LIBRI - Sulla copertina di Terra. Storia di un'idea (edito da Laterza) di Marco Ciardi fa capolino un'immagine della Terra. È Blue Marble, la fotografia della Terra che l'equipaggio dell'Apollo 17 ha realizzato nel dicembre del 1972. Oggi è un'immagine che ci è familiare e, come molte altre simili ad essa, è entrata nella coscienza collettiva. Oggi sappiamo che la Terra è una sfera prevalentemente blu schiacciata ai poli e dominata dall'acqua. Ma per millenni la Terra, la sua struttura, la sua storia, la sua età e anche come si sia progressivamente abitata sono stati grandi misteri, capaci di sfidare i più grandi pensatori. C'è chi l'ha immaginata come sorretta da Atlante, chi l'ha ritenuta piatta – una credenza molto più debole e circoscritta di quanto si creda, ammonisce l'autore – c'è chi l'ha collocata immobile al centro dell'Universo, chi in moto intorno al Sole. Marco Ciardi, docente di storia della scienza all'Università di Bologna, racconta in modo agile e incalzante come la rivoluzione scientifica inaugurata dall'ipotesi copernicana abbia progressivamente modificato il modo in cui l'uomo ha considerato la Terra, il suo posto nell'Universo e con essi anche il posto dell'umanità medesima.

Consigli per un mondo più equo

AMBIENTE - Nel 2011 abbiamo raggiunto i 7 miliardi di abitanti. Da qui al 2050 la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi, con un aumento pari a una Cina e un’India in più. Se non vogliamo che il nostro pianeta finisca in una spirale negativa di malattie economiche e ambientali che porteranno a un futuro ancora più inospitale, è necessario da un lato ridurre i consumi dei Paesi industrializzati e dall’altro limitare le nascite in quelli in via di sviluppo. Sono queste le raccomandazioni che arrivano dall’ultimo rapporto “People and the Planet” della britannica Royal Society. In base allo schema di Rockstrom, illustrato nell’infografica, è possibile individuare nove "confini della Terra", entro cui la popolazione deve muoversi al fine di evitare cambiamenti ambientali che potrebbero avere conseguenze dannose sia per il pianeta stesso, sia per l’uomo. Dei nove confini individuati, le soglie di attenzione relative ai cambiamenti climatici, alla riduzione della biodiversità e all’azoto immesso nell’atmosfera, sono già state superate. Ecco, quindi, che le raccomandazioni della Royal Society diventano essenziali se si vuole mantenere un equilibrio sostenibile. Se i Paesi in via di sviluppo dovranno controllare le nascite, a quelli occidentali spetta il gravoso compito di farsi carico dell’1,2 miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno. E non solo, sempre i Paesi industrializzati dovranno ridurre i consumi di materie prime, aumentando l’efficienza.

Luna: più terra che altro

NOTIZIE - La composizione chimica delle rocce lunari è straordinariamente simile a quella terrestre. Così simile da creare qualche problema all'ipotesi prevalente sull'origine della Luna, detta dell'impatto gigante. Secondo questa ipotesi, all'incirca 4,5 miliardi di anni fa un pianeta delle dimensioni di Marte (Theia per i planetologi) si sarebbe scontrato con la Terra, allora non completamente solidificata, liberando in orbita una gran quantità di detriti che avrebbero formato la Luna per condensazione. Ora, i modelli informatici per un evento di questo tipo indicano che almeno il 40% dei materiali che hanno dato origine al nostro satellite dovrebbe derivare da Theia. Significa che la composizione isotopica (cioè l'abbondanza relativa di isotopi, forme differenti di uno stesso elemento) per campioni lunari e terrestri dovrebbe essere differente. Questa, però, non è la storia che ci raccontano le rocce lunari, come conferma uno studio appena pubblicato su Nature Geoscience

L’inventario dell’acqua

CRONACA - Vista dallo spazio la Terra è il "Pianeta blu", una splendido zaffiro incastonato nel Sistema Solare. È l'acqua degli oceani a dargli quest'aspetto, ma nonostante le apparenze, nel complesso della massa del nostro Pianeta, questa sostanza è meno di quanto ci si aspetta. Ma quant'è esattamente? E soprattutto c'è sempre stata? È arrivata, come sostengono alcune teorie, con antichissimi impatti di comete e asteroidi o si è formata insieme al pianeta? Quanta ne abbiamo persa nel corso della storia? Rispondere a tutte queste domande è cruciale anche per comprende le dinamiche del nostro clima. Ci hanno provato a farlo un gruppo di ricercatori del Museo di storia Natuarle della Danimarca e della Stanford University, che hanno appena pubblicato i loro risultati su PNAS.

OggiScienza TV – Get ready

OggiScienza TV - Get ready Ormai siamo in 7 miliardi a popolare la Terra: con i nostri bisogni e le nostre scelte di consumo incidiamo sul clima, sulla produzione di rifiuti, sulla disponibilità di cibo e materie prime. Considerato che il nostro destino è legato a quello di tutte le altre specie e di tutti gli ecosistemi del pianeta, Luca Mercalli ci suggerisce un piano B per raccogliere la sfida ecologia globale e pensare al nostro futuro. Più verde, senza sprechi, con meno televisione e più relazioni. Prepariamoci è il libro che ha scritto per la casa editrice Chiarelettere.
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