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Il cervello risponde alla slealtà: ma non sotto tranquillanti

SALUTE - Nello studio, pubblicato sulla rivista online di libero accesso PLoS Biology, il senso di giustizia dei partecipanti è stato messo alla prova in un gioco di onestà monetaria a due giocatori, e l’attività dei cervelli dei giocatori è stata misurata simultaneamente usando l’imaging a risonanza magnetica funzionale (fMRI). Quando un giocatore dava suggerimenti sleali su come dividersi i soldi, era spesso punito dal suo partner, benché ciò avesse un costo anche per il partner stesso. Questa reazione alla scorrettezza poteva essere ridotta operando, attraverso dei farmaci, su una specifica regione del cervello, l’amigdala. Lo studio è basato su un comportamento umano universale, e cioè reagire con un’aggressione istantanea quando un’altra persona si comporta slealmente o in un modo che non è nel maggiore interesse del gruppo. I ricercatori hanno coinvolto 35 partecipanti in un gioco in cui un giocatore suggerisce a un altro come condividere con lui una determinata somma; l’altro giocatore può accettare il suggerimento e prendere i soldi, oppure rifiutarlo, e in questo caso nessuno dei due riceve nulla