zone umide – OggiScienza https://oggiscienza.it La ricerca e i suoi protagonisti Mon, 22 Aug 2011 13:13:54 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.3 https://oggiscienza.it/wp-content/uploads/2018/11/Logo-OS-quadrato-senza-numeri-150x150.png zone umide – OggiScienza https://oggiscienza.it 32 32 7193014 Sete e fame https://oggiscienza.it/2011/08/22/sete-e-fame/ https://oggiscienza.it/2011/08/22/sete-e-fame/#comments Mon, 22 Aug 2011 13:13:19 +0000 http://oggiscienza.it/?p=21312 AMBIENTE - Settimana mondiale della siccità sarebbe stato un nome più azzeccato, data quella in corso nel corno d'Africa, in Siberia orientale, nel sud-est degli Stati Uniti e in Messico, a Samoa e isole circostanti, nella parte più densamente popolata della Cina e mi fermo per non sconfortare chi rientra fresco e pimpante dalle vacanze.

La Consulta internazionale per la ricerca agronomica (CGIAR) ha messo on line la documentazione su risorse idriche, ecosistemi e agricoltura, più una sintesi ampia e una stringata. Per alcuni paesi, africani soprattutto, i dati non sono molto aggiornati. Gli altri peggiorano un po' tutti: dall'inizio del secolo ogni anno da 5 a 10 milioni di ettari di terre coltivabili sono rese improduttive dal degrado dell'ecosistema; la carenza d'acqua non inquinata contribuisce all'aumento dei prezzi e delle persone che patiscono la fame. Tutto prevedibile, insomma

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Tabula rasa https://oggiscienza.it/2010/10/31/tabula-rasa/ https://oggiscienza.it/2010/10/31/tabula-rasa/#comments Sun, 31 Oct 2010 21:33:46 +0000 http://oggiscienza.it/?p=12152 C'era una volta a Ferrara, nella frazione di Sant'Egidio, l'Oasi del Poggetto. Era universalmente conosciuta come "Oasi" per il suo indubbio valore naturalistico e prendeva il nome dal vicino Santuario della Beata Vergine del Poggetto, risalente al XII secolo. L'area comprendeva maceri (un tempo utilizzati per la canapa), bacini palustri, siepi, boschi e boschetti con imponenti alberi secolari. Uno di questi maceri era poi particolarmente rilevante, trattandosi di una struttura naturale detta "gorgo" e compariva, assieme a un boschetto, già nelle mappe del 1814. Un territorio quindi strutturalmente eterogeneo, perfetto per ospitare fauna e flora tipica del territorio. Era una tenuta privata, ma rientrando tra le aree sotto la gestione di un'azienda faunistico venatoria, era adeguatamente controllata e mantenuta. Oggi, quel patrimonio naturalistico a pochi chilometri da Ferrara (città Patrimonio Mondiale dell'Umanità) non esiste più: tabula rasa, nel vero senso della parola

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