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Vegetariani e sostenibili

Crediti: Martin GommelSecondo Lord Stern, ex consulente del governo britannico sull’economia del cambiamento climatico, presto mangiare carne potrebbe diventare un’abitudine socialmente disdicevole, un po’ come nel corso degli ultimi anni sta diventando il fatto di mettersi al volante dopo aver bevuto alcolici.

Stern, esperto di economia sostenibile e autore di studi importanti nel settore nonché ex direttore della Banca Mondiale, ne è convinto: le persone stanno via via diventando sempre più consapevoli del proprio comportamento nel ridurre l’impatto antropico sull’ambiente in cui viviamo, e come si preoccupano di mettere i pannelli solari sul tetto della propria casa, di riciclare correttamente la spazzatura e di non sprecare l’acqua potabile presto saranno anche consapevoli che la dieta ha un’impatto importante sull’ambiente.

L’allevamento infatti, rispetto all’agricoltura ha costi ambientali molto più pesanti. Secondo alcune stime i ruminati sarebbero responsabili addirittura del 25% delle emissioni mondiali di gas metano origine antropica. In generale l’allevamento industriale rispetto all’agricoltura industriale a parità di calorie prodotte  richiede molta più energia e già da tempo esistono movimenti che promuovono la scelta del vegetarianesimo come alternativa sostenibile a una dieta tradizionale.

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