Paradossalmente il settore sportivo con la maggiore percentuale di dopati (12,8%) sono le bocce, seguite a ruota dal body building dilettantistico.
Nel 2011 la CVD ha controllato 426 manifestazioni sportive in tutta Italia, per un totale di 1.676 atleti, soprattutto nel ciclismo e a quindi calcio, pallacanestro, pallavolo, nuoto e atletica leggera.
Ed ecco l’identikit del dopato che ne è risultato: maschio, trentenne, residente al nord.
Le sostanze vietate più utilizzate sono state i diuretici e gli agenti mascheranti, seguite dagli agenti anabolizzanti e dagli stimolanti, che sono però preferiti dai ciclisti e dalle donne, in particolare quelli ad azione anoressizzante per il controllo del peso.
Complessivamente, su .676 atleti, sono risultati positivi in 52, cioè il 3% di quelli sottoposti al controllo: l’84,6 % dei 52 casi positivi sono uomini e il 15,4% donne.
A partire dall’anno 2008 la percentuale dei positivi ai controlli antidoping ha superato la soglia del 3%, soglia che non è mai più scesa, nel corso degli anni successivi. Anzi, nel 2010 si è raggiunta la percentuale più elevata in assoluto, vicina al 5%.
Gli sport più puliti? Tennis tavolo, pentatlon, sci nautico, automobilismo, cricket, wushu kung fu, canoa e biliardo sportivo, con zero casi riscontrati.