Un gruppo internazionale di ricercatori, utilizzando i dati ripresi dal telescopio spaziale Herschel dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha scoperto che il Sistema Solare non è l’unico sistema planetario ad avere abbondanza di acqua. I ricercatori ritengono che attorno a DG Tau l’acqua si trovi, nelle regioni più esterne del disco che circonda la stella, sotto forma di ghiaccio legato a particelle di polvere. In questa regione la temperatura è ben al di sotto dei -100 gradi e il ghiaccio, sottoposto all’irraggiamento stellare, si riscalda trasformandosi in vapore acqueo e quindi diventando accessibile agli strumenti di Herschel. Grazie alla sublimazione del ghiaccio i ricercatori hanno quindi potuto stimare la quantità di acqua presente nel sistema.
L’Italia è capofila di questa scoperta, infatti a guidare questa ricerca è stata Linda Podio dell’Università di Grenoble, ricercatrice associata all’Istituto Nazionale di Astrofisica insieme a ricercatori degli Osservatori INAF di Arcetri e Roma, “Questa scoperta ha delle implicazioni fondamentali per gli astronomi che studiano l’origine del Sistema solare” ha dichiarato Linda Podio. L’ipotesi più accreditata è che il nostro pianeta fosse completamente ‘asciutto’ al momento della sua formazione a causa dell’estrema vicinanza al giovane e turbolento Sole, “e che l’acqua vi sia giunta circa 4 miliardi di anni fa, grazie ad asteroidi e comete che si sarebbero formati nelle regioni esterne del nostro disco planetario per poi schiantarsi sulla Terra durante la fase che prende il nome di ‘intenso bombardamento tardivo’. La quantità di acqua che abbiamo osservato nel disco di DG Tau, una stella simile al nostro Sole, supporta decisamente questo scenario”.
A questo link l’intervista realizzata da MediaINAF a Linda Podio: http://youtu.be/iYIRJQyVKtg
Crediti immagine: ESO/L. Calçada