Sembrerebbe infatti che le stelle che si generano all’interno dei filamenti mostrino una distribuzione di massa più orientata verso masse maggiori, rispetto alle stelle formatasi all’esterno delle strutture filamentose. In altre parole, le stelle che nascono all’esterno dei filamenti sono tendenzialmente meno massicce rispetto alle “sorelle” che si formano all’interno della struttura filamentosa. Questa scoperta è significativa perché permette di fare luce su un fenomeno – quello della cosiddetta IMF – a cui gli astronomi non sono ancora riusciti a venire a capo.
La IMF, o Funzione di Massa Iniziale, è una funzione che descrive la distribuzione delle masse di un ammasso di stelle di recente formazione in base alla loro teorica massa iniziale, cioè quella che avevano al momento in cui si sono generate. Non è però così facile definire la IMF poiché esattamente come avviene nella nostra Via Lattea, in ogni galassia le stelle in formazione sono circondate da materiale di vario tipo che rende difficoltoso osservarne con precisione le caratteristiche, a meno che la stella in questione non sia molto lontana. In quest’ultimo caso infatti, è possibile indagare la parte dello spettro elettromagnetico nota come “lontano infrarosso” che permette di osservare meglio le caratteristiche della stella in formazione.
Questo è esattamente quello che è avvenuto oggi grazie a Herschel, studiando L1641, una regione del Complesso di Orione, una grande nube molecolare la cui distanza dalla Terra è stimata fra i 1500 e i 1600 anni luce. Anche se l’origine dei filamenti non è ancora chiara agli astronomi dunque, sembra finalmente dimostrato il ruolo fondamentale che giocano sulla massa delle stelle.
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