Questa tecnica si basa sull’analisi di migliaia di volti di bambini della stessa età e sesso, calcolando le modifiche visive tra i diversi gruppi man mano che invecchiano e applicando poi tali variazioni su un nuovo individuo. Più nel dettaglio, il software è in grado di determinare la disposizione dei pixel a partire da migliaia di foto casuali di volti per genere e fascia di età. Un algoritmo individua le corrispondenze e calcola la variazione media della forma del viso attraverso le età. applicando queste modifiche alle foto di un nuovo bambino. Ciò fa sì che si riesca a prevedere come lei o lui apparirà durante ogni fase della sua vita fino a ottant’anni. Inoltre, per compensare le possibili distorsioni nelle fotografie fatte ai bambini, dovute per esempio a ombre, espressioni particolari, variazioni dovute all’illuminazione, l’algoritmo corregge automaticamente questi fenomeni.
Per testare se gli ipotetici invecchiamenti potevano corrispondere alla realtà i ricercatori hanno infine sottoposto le varie fotografie, quelle originali dei bambini e le ricostruzioni dei futuri adulti, a utenti casuali, esperimento che ha dimostrato come questi ultimi non siano in grado di identificare in modo affidabile quale sia la foto reale e quale la simulazione fatta al computer.
I risultati della ricerca verranno presentati a giugno prossimo nella conferenza IEEE Computer Vision e Pattern Recognition che si terrà in Ohio.
Crediti immagine: Lauren Hammond, Flickr