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SCOPERTE

Nuova origine per i diamanti

Nuovi studi spiegano come diverse specie organiche del carbonio danno origine ai diamanti delle profondità del mantello terrestre e di come le stesse possano aver influenzato le peculiarità dell’atmosfera e forse l’origine della vita sulla Terra.

Se gli alberi antichi crescono più velocemente di quelli giovani

Si tratta di una scoperta che ribalta una convinzione radicata in profondità -in molti sensi-, ovvero l'idea che gli alberi più grandi e antichi non siano più produttivi. E no, non stiamo parlando degli Ent che semmai invecchiando rallentano (ma solo quando parlano). Gli scienziati hanno infatti scoperto che per molte specie di alberi avviene esattamente il contrario, e gli individui più "anziani" crescono più velocemente via via che invecchiano, sequestrando dall'aria quantità sempre maggiori di carbonio.

La foresta preistorica in un cantiere

L'immagine di un ricercatore che trascorre la vita a contare gli anelli nei tronchi degli alberi può non risultare particolarmente eccitante: tuttavia, contando quegli anelli, ma soprattutto analizzandone la composizione e lo spessore, Daniel Nievergelt ha scoperto l'esistenza di una foresta preistorica nei dintorni di Zurigo.

La scienza a contorno

AMBIENTE - Mentre al vertice sul clima di Durban era in corso la gara a chi rallentava di più l'eventualità di un taglio alle emissioni di gas serra, due ricerche ne misuravano la quantità e gli effetti. Su Nature Climate Change, il gruppo della grande Corinne Le Quéré (non si tratta di sciovinismo, è canadese!) che dirige il Tyndall Centre all'università dell'East Anglia, osserva che le emissioni di CO2 sono aumentate del 50% in 20 anni, calate dell’1,4% nel 2008-2009 e cresciute del 5,4% nel 2010, toccando per la prima volta i 9 petagrammi di carbonio. Che sono nove miliardi di tonnellate. Il tasso medio di incremento si sta attestando attorno al 3% all’anno. Julia Steinberger, una fisica dei gas ultrafreddi passata all'economia ambientale, commenta sul Guardian:

Amorfo ma duro come il diamante: ecco il nuovo carbonio

CRONACA - Il carbonio è il quarto elemento più abbondante dell'universo: esiste in una grande varietà di forme, dette allotropi, che includono il diamante e la grafite (il materiale dell'anima delle matite). Scienziati del Laboratorio di Geofisica della Carnegie Institution for Science di Washington fanno parte di un gruppo che ha scoperto una nuova forma di carbonio, capace di tollerare pressioni estreme: una caratteristica prima d'ora osservata soltanto nei diamanti. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Physical Review Letters. Del gruppo, guidato da Wendy L. Mao di Stanford e dalla sua collaboratrice Yu Lin, fa parte anche una ricercatrice italiana, Maria Baldini, del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Stanford. L'esperimento è partito da una forma di carbonio - detto carbonio vetroso - sintetizzata per la prima volta negli anni Cinquanta, e di cui si era nota la capacità di combinare alcune utili proprietà dei vetri e delle ceramiche con le caratteristiche della grafite. Il gruppo ha creato il nuovo allotropo del carbonio comprimendo il carbone vetroso a più di 400.000 volte la normale pressione atmosferica.

La fabbrica della vita (inorganica)

FUTURO - La vita, tutta quella che conosciamo, ha qualcosa in comune. È l'atomo del carbonio: tutte le molecole organiche ne hanno almeno uno nella loro struttura. Dunque il carbonio è il mattone fondamentale della vita (consiglio anche di leggere una breve rassegna sulle definizioni scientifiche di vita fatta da Carl Sagan): quest'atomo unisce sia la capacità di legarsi con altri atomi (a seconda della forma in cui si presenta può legarsi con 4, 3 o 2 altri atomi) sia la facilità di spezzare questi legami (dunque non forma molecole troppo stabili, in grado di cambiare forma e interagire con altre molecole). Questa sua vivacità l'ha reso il "collante" più in voga nel mondo organico, tanto che non si trovano molecole organiche che fondino la loro biochimica su un altro atomo. In teoria sarebbe possibile sostituire il carbonio col silicio, spiegano gli scienziati, ma le molecole risultanti sarebbe estremamente stabili e quindi incapaci di compiere tutte quelle interazioni necessarie per la vita. Gli scienziati da anni si lambiccano il cervello: potrebbero davvero esistere forme di vita non basate sul carbonio? Se sì, bisogna spingersi fino a qualche pianeta lontano o magari sono già qui sulla nostra Terra che vivono accanto a noi e non le abbiamo mai notate?
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