È grazie alla minaccia dei serpenti che i nostri antenati hanno evoluto capacità di visione così sofisticate: lo spiega un nuovo studio pubblicato su Pnas.
Come comportarsi quando il proprio albero di fiducia è ormai spoglio di ogni frutto, e non sappiamo dove trovarne altri? Come ha spiegato il team di Karline Janmaat sulla rivista Animal Behavior, non è un problema degli scimpanzé.
CRONACA - Un pappagallo dal canto per nulla rossiniano si rivela dotato di un talento per l'innovazione tecnologica finora osservato soltanto nei corvidi e in alcune ghiandaie.
I lettori avranno sicuramente sentito parlare di Betty, la corva della Nuova Caledonia che ha inventato il gancio di metallo e protagonista di molti video girati nel laboratorio di Alex Kacelnik, a Oxford. Questa volta Kacelnik è stato chiamato da Alice Auersperg dell'università di Vienna a esaminare le prestazioni di un Cacatua goffiniana originario delle isole Tanimbar, in Indonesia.
Per raggiungere anacardi che ricercatori sadici mettevano sul davanzale esterno della sua voliera e fuori portata di becco e zampe, Figaro ha costruito un rastrello con pezzi strappati dall'asse di legno. Gli ci sono voluti 25 minuti di progettazione e collaudi, per ottenere il primo strumento desiderato. Per il secondo, ci ha messo meno di 5 minuti.
Anche se Figaro ci aveva provato prima spontaneamente per recuperare un sassolino che gli serviva, il risultato dei nove esperimenti pubblicati su Current Biology è sorprendente. Diversamente da Betty, la C. goffiniana non è capace di uno sguardo frontale, un handicap nel mirare al bersaglio e in natura tende a "interferire con l'agricoltura", scrivono gli autori. Nel senso che compie razzie in coltivazioni che per il raccolto non richiedono particolari attrezzature. Inoltre, Figaro potrebbe essere un'eccezione: i due compagni di voliera che lo osservavano non sono riusciti a imitarlo. D'altronde anche il compagno di Betty era negato per il bricolage
NOTIZIE - Il cervello degli insetti riesce non solo a costruire dei concetti astratti, ma anche a manipolarli. E non è tutto: è anche capace di mettere insieme due concetti diversi per prendere una decisione di fronte a una nuova situazione. Questo risultato del tutto inaspettato è stato ottenuto dal gruppo di Martin Giurfa al centro di ricerche sulla cognizione animale dell'università di Tolosa, in Francia, in collaborazione con Adrian Dyer, dell'università di Melbourne, Australia. Una simile capacità, che si riteneva propria degli umani e di qualche primate, dimostra la possibilità di analisi cognitive sofisticate anche in assenza di un linguaggio e nonostante un'architettura neurale miniaturizzata. I risultati, pubblicati sulla rivista PNAS, rimettono in causa risultati che sembravano acquisiti, sia nel campo della cognizione animale sia in quello della psicologia umana.