archiveCommissione Grandi Rischi

L’Italia e gli scienziati (de L’Aquila e de l’Ilva)

POLITICA - Due cose sono accadute ieri: è stata emessa la sentenza a carico dei membri della (allora) Commissione Grandi Rischi sui fatti relativi al terremoto de L'Aquila del 2007 e sono stati resi pubblici i dati raccolti dall'Istituto Superiore di Sanità sulla salute dei cittadini di Taranto. Due facce di un quadro contraddittorio e doloroso del nostro paese e del suo rapporto fra società civile, politica e scienza. Di entrambi sapete già molto mi limiterò a riassumere brevemente. Piena colpevolezza per tutti gli imputati, riconosciuti colpevoli di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime. Il giudice ha ritenuto di aggiungere due anni di condanna ai quattro richiesti dall'accusa, interdizione dai pubblici uffici, ecc. Tutti la stessa identica pena, senza distinzione. Cos'è successo? Nel 2009 solo una settimana prima del 6 aprile (per la precisione il 31 marzo), la notte del sisma che ha ucciso più di 300 persone rimaste sepolte nel cuore della notte nelle loro case, la Commissione Grandi Rischi si era riunita (a aseguito del potente sciame sismico cche stava colpendo la zona e aveva messo in allarme la popolazione) per decidere sul da farsi. La commissione era riemersa dalla riunione (frettolosa) senza di fatto concludere nulla e in una successiva conferenza stampa in cui si erano fatte generiche rassicurazioni verso la popolazione (e qualche pseudospiegazione, sul benefico scarico di energia in atto) fatte da Bernardo De Bernardinis e mai smentite dagli altri membri della Commissione. La tesi dell'accusa è che queste parole avevano rassicurato la popolazione che normalmente avrebbe invece dormito fuori casa, inducendoli a restare nella abitazioni, per poi rimanercvi intrappolati la notte fatale.

Processo per il terremoto de L’Aquila. Un po’ per uno non fa male a nessuno

POLITICA - Quattro anni a tutti. È questa la richiesta dei pubblici ministeri Fabio Picuti e Roberta d’Avolio alla fine della requisitoria che si è svolta tra lunedì 24 e martedì 25 settembre, durata oltre 15 ore in un’affollata aula del Tribunale de L’Aquila. Sindaco e autorità locali assenti. Il processo è ripreso dopo la pausa estiva e i lunghi mesi precedenti in cui sono state raccolte le testimonianze dei parenti delle vittime, dei tecnici, degli scienziati, di tutte le persone coinvolte, e della documentazione necessaria. Mettiamo qui a disposizione tutte le 509 pagine della requisitoria. La storia l’abbiamo raccontata su OggiScienza (Processo ai sismologi, Terremoto dell'Aquila: sette a processo per omicidio colposo), e si può anche approfondire leggendo l'articolo Da un'aula di Tribunale agli ultimi terremoti padani di Alessandro Amato, attuale direttore del Centro nazionale terremoti dell'INGV (Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia) pubblicato su Scienza in Rete il 2 marzo 2012. In sostanza la storia riguarda il processo a sette dei partecipanti alla riunione della Commissione Grandi Rischi riunitasi il 31 marzo 2009 pochi giorni prima del terremoto del 6 aprile nel quale morirono 309 persone.

Terremoto dell’Aquila: sette a processo per omicidio colposo

NOTIZIE - Il 25 maggio, il Tribunale dell’Aquila ha deciso di rinviare a giudizio sette dei partecipanti alla riunione della Commissione Grandi Rischi che si riunì il 31 marzo 2009, pochi giorni prima del terremoto del 6 aprile. Il fatto è di estrema importanza sia per gli aspetti scientifici che per gli aspetti sociali a esso collegati. Riteniamo utile cercare di ricostruire la vicenda, cominciando con un resoconto dei fatti e degli attori in gioco.