Siamo ancora lontani dai raffinati, e non del tutto innocui, nanorobot immaginati dallo scrittore e regista (scomparso prematuramente nel 2008), ma questo campo di ricerca è in furiosa evoluzione.
Infatti, lo stesso giovane ingegnere, Mirko Kovac, che recentemente ci ha stupito con la sua cavalletta-robot, ora presenta sul Journal of Micro – Nano Mechatronics assieme al collega Jürg Markus Germann del Laboratorio per i sistemi intelligenti dell’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna (EPFL), un semplice meccanismo che, applicato in cima a un piccolo aliante, gli permette di ancorarsi a qualunque superficie e successivamente di sganciarsene, senza complicate e pericolose manovre di atterraggio. Il funzionamento lo potete vedere nel video riportato di seguito, assieme a uno sull’insolita cavalletta.
Il dispositivo, con poche modifiche, può essere applicato a qualunque tipo di robot di piccole dimensioni, spesso ispirati agli insetti, e ha l’enorme vantaggio di usare pochissima energia. Una volta raggiunto l’obiettivo, ad esempio una zona contaminata inaccessibile all’uomo, i robot possono rimanere appollaiati da qualche parte, trasmettere i dati raccolti da vari sensori, e poi riprendere l’esplorazione.
Ma per ottenere risultati, bisogna pensare su larga scala, e il ricercatore, ora alla fine del suo dottorato, immagina sciami delle sue creature a spasso nelle zone più inospitali del pianeta.
” Non stiamo ciecamente imitando la natura –spiega Kovac– ma usando gli stessi principi per eventualmente migliorarla.”
“Stabilire semplici regole comportamentali, come saltare, volare e appollaiarsi, permette di coordinare movimenti complessi senza ricorrere a grandi risorse computazionali.”