Intervista a Sergio Maistrello, giornalista, scrittore e docente dell’Università di Trieste, intervenuto alla tavola rotonda conclusiva di MAPPE, il IX convegno nazionale di comunicazione della Scienza
Ascolta l’intervista integrale a Sergio Maistrello
Internet e i nuovi media stanno profondamente cambiando il mondo del giornalismo e i processi di diffusione delle notizie, ma anche l’accesso alle fonti si è evoluto.
A conclusione della IX edizione del Convegno nazionale di comunicazione della scienza si è svolta la tavola rotonda “Scienza connessa, i social network” che ha coinvolto tra gli altri anche Sergio Maistrello, giornalista e scrittore, autore del recente libro “Giornalismo e nuovi media”.
Dopo l’intervista a Luca De Biase pubblicata la scorsa settimana, abbiamo chiesto anche la sua opinione riguardo a questo fenomeno.
Nel suo intervento al dibattito ha dato diverse chiavi di lettura di internet e di come si sviluppano le relazioni all’interno della rete. “Internet è profondamente a dimensione di individuo” ha spiegato Maistrello, “ognuno crea le proprie strade e i propri rapporti sociali”.
Secondo Maistrello questo è un momento di grande evoluzione, ma anche di grande incertezza, dove però devono prevalere l’ottimismo e la capacità di cogliere e sfruttare le novità.
Il giornalista perde la sua autorità e la sua delega esclusiva a informare, ma lo fa in un contesto molto più ricco di punti di vista e di espressione, in cui cambia il suo ruolo. “I nuovi dispositivi come l’iPad e gli altri tablet sono utilissimi in questa fase di evoluzione del giornale tradizionale, ma sono un po’ perplesso sul sistema chiuso di questi strumenti”. E questo proprio in un momento in cui la diffusione dell’accesso a internet ha permesso la nascita di un numero di nodi sufficientemente adeguato a garantire una certa massa critica. “L’ultima conquista che abbiamo ottenuto è l’iperlocalità, che si traduce nella nascita di siti e blog cittadini, di quartiere, di condominio, in cui le dinamiche di internet vengono applicate alla vita di tutti i giorni” ci spiega ancora Maistrello. “Questa è una conquista sia da un punto di vista informativo, sia da un punto di vista politico, amministrativo e gestionale: se la città è una rete sociale e tutti i suoi nodi sono presenti e si esprimo in rete, abbiamo uno strumento di sintesi favoloso”.
Questi temi mostrano come i cambiamenti nel mondo dell’informazione sono profondi e toccano aspetti come la diffusione dei social network e il citizen journalism, quel giornalismo partecipativo in cui tutti possono essere divulgatori delle notizie e sta poi alla rete filtrare i contenuti.”L’accesso ai mezzi di diffusione è enormemente più diffuso che in passato. Ciascuno mette in condivisione le proprie competenze e le proprie capacità, in un racconto della realtà che si arricchisce. È un sistema più democratico nel senso che ciascun utente ha l’opportunità di esprimersi e da ogni nodo può provenire l’idea che ti cambia il mondo”.
Quindi in questo panorama come si collocano il giornalismo e il ruolo del giornalista?
“L’idea più pura che abbiamo del giornalismo, quella più etica, professionalmente competente e deontologicamente corretta, è tuttora valida e non è messa in discussione da internet. Forse negli anni passati abbiamo perso la rotta, e il giornalismo ha in parte risposto a interessi commerciali e politici. Oggi, in un mondo strabordante di informazione, qualcuno capace di sintesi e con gli strumenti culturali necessari a creare valore è necessario. Per questo credo che il metodo del giornalismo non è invalidato ma anzi trae nuovo vigore da quello che sta succedendo in rete”.