Di fatti quelle mosche infliggono alle loro vittime dolorose punture allo scopo di succhiare il sangue e sono vettori di alcune malattie, a volte fatali, o abbassano la produttività del bestiame. Non solo in termini di quantità ma anche di qualità: una mucca stressata produce un latte meno saporito e batteriologicamente meno puro.
Gli insetticidi usati negli allevamenti intensivi sono inefficaci o maltollerati dal bestiame. I ricercatori del National Center for Agricultural Utilization Research, di Peoria nell’Illinois, hanno ipotizzato che l’essenza di erba gatta (prende il nome comune dal fatto che è un irresistibile “attrattore” per via della presenza di un terpene che ha lo stesso effetto dei feromoni felini) il cui effetto dissuasivo su mosche domestiche, zanzare e scarafaggi era già noto, potesse tenere a bada anche le mosche del bestiame.
Junwei Zhu e i suoi colleghi hanno così preparato dei pellet fatti con olio di erba gatta, paraffina usata come addensante, e soia e li hanno distribuiti negli allevamenti. In pochi minuti il 99% delle mosche si sono allontanate, e l’azione repellente è durata circa tre ore. Ora si tratta di prolungarne l’effetto affinché si possa pensare di avviare una produzione industriale.
Gli allevatori italiani ne sarebbero certamente contenti, anche se l’Italia è un importatore netto di carne bovina, latte e derivati.