Nello studio sono stati analizzati i campioni di sangue di 548 gemelli (90 coppie di uomini, 184 coppie di donne), sia monozigoti che dizigoti coinvolti a partire dal 1995 in un ampio studio danese, chiamato Longitudinal Study of Aging Danish Twins (LSADT).
I gemelli analizzati sono senz’altro anziani e hanno un’età media di 78,3 anni per gli uomini (73-88) e 79 anni per le donne (73-94). I risultati hanno dimostrato che all’aumentare della capacità fisica, descritto dai partecipanti come una maggior facilità di salire le scale, correre e sollevare pesi, anche il LTL aumenta. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno eseguito due indagini: hanno misurato in laboratorio la lunghezza dei telomeri dei globuli bianchi (Leukocyte telomere length (LTL)) e hanno chiesto ai gemelli di rispondere a un questionario per valutare gli stili di vita, l’attività fisica, la resistenza e le capacità cognitive.
Telomeri più lunghi e maggiore forza fisica dunque. In realtà la spiegazione di questa correlazione non è semplice da trovare, perché il meccanismo molecolare che sta alla base dell’accorciamento dei telomeri è molto complesso e coinvolge moltissimi fattori, sia molecole all’interno della cellula che fattori ambientali, come il fumo e l’inquinamento. La genetica determina infatti la lunghezza dei telomeri alla nostra nascita ed è naturale che questi si accorcino graduamente nel corso della nostra vita ad ogni replicazione cellulare, ma la velocità con cui avviene questo processo varia da persona a persona. Non è quindi ancora chiaro se l’accorciamento dei telomeri sia la causa dell’invecchiamento o invece sia uno dei sintomi e rifletta la condizione naturale a cui ognuno di noi va incontro con il passare degli anni.
Questa ricerca ci fa ripensare alla notizia di alcuni mesi fa, quando sui giornali si è parlato dell’arrivo in commercio di Life Lenght, sviluppato da Maria Blasco, che da anni studia i telomeri e i processi patologici legati al meccanismo molecolare dell’accorciamento dei cromosomi.