Fortunatamente nei giorni scorsi si è parlato di autismo anche in modo autorevole. È stato infatti pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine uno studio, condotto da ricercatori dell’Università della California Meridionale, che rafforza l’ipotesi che l’autismo possa avere delle cause genetiche.
Analizzando con sistemi bioinformatici una specifica regione del cromosoma 5, che era già stata identificata come un marcatore genetico associato all’autismo, i ricercatori hanno identificato un nuovo gene, chiamato MSNP1AS. Si tratta di RNA non-codificante, cioè di un acido nucleico che non dà origine a una proteina ma che svolge altre azioni. Il cervello ne è ricco, ma per la maggior parte di essi la funzione resta sconosciuta. Si è visto invece che MSNP1AS è espresso circa 12 volte di più nel tessuto cerebrale di persone affette da autismo rispetto a quello di individui sani. Inoltre, lo studio dimostra che l’aumentata espressione di questo gene è causa, nel cervello, della riduzione di una proteina chiamata moesina, importante per il corretto sviluppo cerebrale. Nonostante le cause dell’autismo rimangano ancora misteriose, come sostengono gli autori della ricerca, questo risultato fornisce importanti indicazioni per indirizzare i futuri studi verso la giusta direzione.
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