Per comprendere la stranezza del fenomeno, “è come se, scalando una montagna, l’aria diventasse sempre più calda,” dice Robertus Erdélyi, capo del Solar Physics and Space Plasma Research Centre dell’University of Sheffield. “Se riuscissimo a capire come la natura riscalda il plasma magnetizzato della stella, come nel caso dei tornado solari, potremmo un giorno usare questo stesso processo per sviluppare la tecnologia necessaria e per costruire gli strumenti adatti sulla Terra per produrre energia libera, pulita e verde.”
Il riferimento terrestre in questo caso è ai tokamak, macchine sperimentali che, proprio attraverso il confinamento magnetico di materia allo stato di plasma, sarebbero in grado di creare le condizioni perché si verifichi una fusione termonucleare dalla quale poter estrarre energia. Questi apparati sono considerati da alcuni come gli strumenti del futuro per produrre energia pulita.
“Sappiamo che l’energia origina al di sotto della superficie del Sole,” continua Erdély, “ma come faccia questa enorme quantità di energia a viaggiare verso l’alto fino all’atmosfera solare è ancora un mistero. Pensiamo ora di aver trovato le prove che siano delle strutture magnetiche rotanti – i tornado solari – a incanalare l’energia necessaria, sotto forma di onde magnetiche, per riscaldare il plasma solare.”
Il risultato è stato ottenuto grazie a osservazioni ottenute sia da satellite che con telescopi a terra: attraverso la creazione di una sequenza di immagini 3D dei tornado, è stato infatti possibile simulare l’evoluzione di questi ultimi, comprendendone meglio il funzionamento.
Crediti immagine: NASA Goddard Photo and Video (Flickr)