Usando anche tecniche sperimentali in cui il far cadere le pietre nell’acqua provocava risultati implausibili (in una condizione si alzava il livello in un altro tubo, apparentemente non collegato al primo) gli scienziati hanno anche osservato che i bambini riscono a generalizzare il rapporto causa effetto anche a queste situazioni implausibili, mentre i corvi no. Secondo Clayton i bambini usano la covariazione degli eventi anche quando non esiste un collegamento fisico fra di essi, cosa che risulta difficile per i corvi.
Questa abilità dei bambini protrebbe spiegare come gli esseri umani utilizzano dispositivi in cui il funzionamento è nascosto, come computer e sostegni digitali. Lo studio è pubblicato su PLoS One.
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