Gli autori della ricerca sostengono, infatti, che i precedenti studi hanno valutato un impatto così a breve termine da “falsare” i risultati. Secondo la loro indagine, invece, che ha preso in esame dati raccolti tra il 2002 e il 2008 in 553 famiglie dei quattro principali stati indiani, l’uso di cotone transgenico BT ha permesso una resa in cotone del 24% in più proprio grazie alla riduzione di attacchi da parte dei più comuni parassiti. Le piantagioni indiane sono state modificate geneticamente con il DNA del bacillo così da stimolare le piante a produrre da sole quelle sostanze insetticide di cui avevano bisogno per proteggersi.
I miglioramenti che si sono ottenuti con l’adozione del cotone BT hanno anche permesso un aumento della spesa da parte delle famiglie dei piccoli agricoltori, circa il 18% in soli due anni.
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