Ora Jan non può muovere nemmeno un muscolo al di sotto del collo. Solo pochi giorni fa, però, all’Università di Pittsburgh, i ricercatori sono riusciti nell’intento di farle mangiare, completamente da sola, una tavoletta di cioccolato, utilizzando un sistema a sensori collegato, da una parte, al cervello della donna e, dall’altra, ad un braccio robotico. Due minuscoli sensori di 16 millimetri quadrati le sono stati impiantati direttamente nella corteccia motoria. Grazie alle centinaia di “aghi” di cui sono composti, questi captano il segnale elettrico passato dai neuroni e danno il via alla macchina. Insomma, Jan, per la prima volta da quando è rimasta paralizzata, è riuscita a muovere con il pensiero il braccio artificiale e portare alla bocca il cibo. Ci ha messo solo qualche giorno, anche se ci sono volute 14 settimane perché raggiungesse un buon grado di coordinazione.
Il meraviglioso risultato è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet.
Crediti immagine: UPMC