Daniel Weintraub, dell’Università della Pennsylvania e colleghi hanno esaminato 168 individui con una diagnosi recente, non ancora sotto trattamento, e altrettante persone sane. I soggetti dovevano rispondere a un questionario che analizzava i loro comportamenti in diversi ambiti, compreso il gioco e le azioni compulsive in genere.
L’analisi delle risposte non ha evidenziato alcuna differenza significativa fra i due gruppi, con il 20% circa di individui in entrambe le categorie che esibivano comportamenti complusivi di gioco e di shopping. Le persone affette da Parkinson dunque non mostravano alcuna predisposizione più marcata della media al gioco d’azzardo. L’osservazione è in accordo con la possibilità che i comuni farmaci usati nel trattamento del Parkinson svolgano un ruolo nei comportamenti osservati in parte della popolazione malata.
Lo studio è stato supportato dalla Parkinson’s Progression Markers Initiative, un’iniziativa pubblica/privata finanziata dalla Foundation for Parkinson’s Research dell’attore Michael J. Fox (da tempo malato di Parkinson) e altri partner finanziari (alcune case produttrici di farmaci) come Abbott, Biogen Idec., F. Hoffman-La Roche Ltd., GE Healthcare, Genentech e Pfizer Inc.