Gli esperimenti condotti dal team di cui fa parte anche l’italiana Silvia Paracchini, hanno tenuto conto anche degli effetti che questo gene ha sui topi, essendo PCSK6 già noto come regolatore delle asimmetrie degli organi interni in questi animali, una malformazione chiamata “situs inversus”. Lo screening umano ha invece coinvolto un campione di 728 individui, suddivisi non semplicemente tra destrorsi e mancini, ma considerando per ognuno un gradiente di lateralità, cioè la manualità di ogni paziente con l’una e l’altra mano. Successivamente, gli esperimenti sono stati ripetuti su un campione più ampio di 2666 persone.
Tuttavia, anche se il ruolo di questo gene sembra essere confermato dagli esperimenti, gli scienziati sono consapevoli che l’aver individuato il ruolo di PCSK6 è solo uno dei tasselli di un quadro più complesso. Come sottolinea William Brandler, primo autore dello studio, sarà determinante in futuro capire quali altri geni giocano un ruolo attivo durante lo sviluppo del feto, oltre a indagare il peso di fattori ambientali e culturali.
Crediti immagine: Armin Kübelbeck, Wikimedia Commons