Padroneggiano molte abilità numeriche a meno di una settimana di vita e identificano quasi da subito il “di più” e il “di meno”, stimando, ad esempio, una zona in cui c’è più cibo. Molte delle ricerche sui polli domestici, in Italia, sono condotte dall’Università di Padova e dall’Università di Trento, che annovera tra i suoi professori anche uno dei maggiori esperti d’Italia (e non solo) Giorgio Vallortigara. Ed è di nuovo lui, insieme a Rosa Rugani, Luca Regolin e Konstantinos Priftis, a firmare l’ultimo studio apparso recentemente su Science. Dai loro esperimenti sui pulcini di tre giorni è emerso con chiarezza che anche la loro linea numerica mentale funziona esattamente come la nostra: associano spontaneamente i piccoli numeri con la parte sinistra, mentre dispongono mentalmente i grandi a destra.
Per alcuni giorni gli sperimentatori hanno addestrato i pulcini a trovare del cibo che si nascondeva dietro un pannello raffigurante cinque quadratini. Così, nella fase successiva, i ricercatori hanno osservato la reazione dei pulcini davanti a due pannelli, disposti uno a sinistra e uno a destra di ogni singolo animale. I due pannelli avevano lo stesso numero di quadratini, ma diverso dal primo pannello. In un primo test due quadratini, in un altro otto. Nel primo caso (pannelli con due quadratini) circa il 70% dei pulcini cercava il cibo dietro al pannello di sinistra, mentre quando i quadratini erano in numero maggiore di 5 – in questo caso 8 – gli animali si dirigevano verso destra (il 71% delle volte). Per semplificare, dagli esperimenti risulta chiaro che, se i pulcini vedono una numerosità più piccola di quella alla quale sono stati esposti inizialmente, si dirigono a sinistra, altrimenti a destra.
«Questo studio costituisce un’ulteriore conferma del fatto che il possesso di un sistema simbolico, come il linguaggio verbale umano – ha spiegato Vallortigara – non è necessario per la rappresentazione delle numerosità e la loro manipolazione, come si è a lungo sostenuto».
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