Il sistema AlcoStop lavora tramite una serie di sensori posizionati sul volante dell’automobile, sul cambio e sul sedile, in grado di stabilire dal sudore del passeggero se questo è intossicato dall’alcol. Quando il risultato di questa “analisi” è positivo il motore viene disabilitato, e guidare l’auto non è più possibile. AlcoStop è anche integrato con un GPS – che permette il monitoraggio del veicolo in tempo reale – e affiancato da una app che, se il sistema entra in funzione, manda una segnalazione a famiglia o amici spiegando che l’auto è stata disabilitata e che qualcuno dovrebbe recuperare il guidatore mancato. “L’idea è che le persone se lo comprino e lo installino di propria volontà, un po’ come un allarme, solo che si concentra sull’alcol”, spiega Karla Isabel Sánchez García, CEO di AlcoStop.
Il progetto AlcoStop è pronto sulla carta – anche se tuttora in fase di approvazione – ma intanto il Ministero dei trasporti locale ha dato il via libera al giovane team per implementarlo. L’idea è di completarlo entro il 2015, portandolo poi sul mercato come start-up avvalendosi del programma di finanziamenti per i giovani imprenditori. “Proveremo a rendere i sensori ancora più efficienti, così da avere la stessa utilità anche per quelle persone che sudano poco”, spiega Sánchez García. Il sistema, precisano lei e il suo team, si propone per essere una soluzione più efficace rispetto a quelle già esistenti (che in media si basano sul respiro del guidatore). Mentre aspettiamo un futuro di auto che si guidano da sole, insomma, la direzione da prendere potrebbe proprio essere ridurre i rischi al minimo incentivando una guida responsabile.
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