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L’origine del cane addomesticato in Asia centrale

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SCOPERTE – L’antenato del cane addomesticato potrebbe essersi evoluto circa 15.000 anni in una zona dell’Asia centrale. È questo il risultato di una ricerca da poco pubblicata da un gruppo di ricercatori delle Università di Cornell e Stanford sulle pagine della rivista PNAS. Una scoperta che aggiunge un nuovo tassello al puzzle che ci permette di capire sempre meglio quali sono state le tappe della domesticazione (anche su quelle che riguardano i gatti la ricerca continua a lavorare).

Per ricostruire la storia evolutiva del cane addomesticato, un gruppo di studiosi ha analizzato il genoma di 165 razze moderne di cane (sono stati circa 4600 gli animali considerati) e di 549 “cani da villaggio” provenienti da 38 Paesi diversi. Questo gruppo, in particolare, è rappresentato da animali randagi che vivono in modo indipendente in alcune regioni isolate, sono liberi di muoversi sul territorio e di riprodursi liberamente.

I ricercatori hanno quindi analizzato quasi 186.000 marcatori genetici nei cromosomi autosomici, cioè quelli non sessuali, oltre al cromosoma Y e il DNA mitocondriale. Basandosi sui risultati ottenuti hanno ipotizzato che la domesticazione dal lupo grigio al cane come lo conosciamo oggi possa essere iniziata circa 15.000 anni fa in Asia centrale, in particolare nella regione ricca di steppe che si estende tra il Nepal e la Mongolia.

I dati, infatti, hanno evidenziato che il gruppo dei randagi “cani da villaggio” presenta una maggiore variabilità genetica rispetto alle razze pure. Similmente i cani che vivono in altre regioni come Egitto, Vietnam e India, aree vicine alla presunta origine del cane addomesticato, mostreranno pochissimi segni di commistione europea. Al contrario, i randagi che oggi vivono nel Pacifico meridionale e nelle regioni latino-americane sembrano avere origini europee.

@FedeBaglioni88

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Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

Crediti immagine: Vinoth Chandar, Flickr

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