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Luke, usa la forza, con la realtà virtuale

WHAAAT? Il venerdì casual della scienza – Se sei un fan di Star Wars e sei in astinenza da Jedi, in attesa dell’uscita dell’Episodio IX – di cui ancora non conosciamo nemmeno il titolo -, grazie ai ricercatori della Virginia Tech potresti consolarti con una tecnica per la realtà virtuale (VR) recentemente sviluppata, chiamata proprio “Force Push” – letteralmente la “Spinta della Forza”. Questa tecnica dà la possibilità a chi la utilizza di muovere oggetti lontani con la calma e la concentrazione tipiche del Maestro Yoda, grazie a un metodo per la manipolazione a distanza.

Usare la gestualità in maniera più naturale nella realtà virtuale sarà sicuramente più comodo, ma forse sarà meglio farlo senza troppi spettatori attorno… (Cortesia immagine: Pixabay)

“Essenzialmente spingi l’oggetto nella direzione in cui vuoi spostarlo, esattamente come in Star Wars quando i maestri Jedi cercano di muovere un oggetto distante, possono spingerlo o attirarlo”, spiega Run Yu, dottorando del Dipartimento di Computer Science, dell’Institute for Creativity, Technology, and the Arts e primo autore dello studio pubblicato sulla rivista Frontiers in ICT.

È semplice tanto quanto può esserlo utilizzare leggeri movimenti delle mani per spingere, attirare a sé e far roteare un oggetto. Gli utilizzatori, a mani nude, sono in grado di effettuare una manipolazione degli oggetti in ambiente virtuale estremamente naturale. “Volevamo provare a fare questo senza nessun tipo di strumento, solo utilizzando le mani, e anche con una gestualità che potesse essere più divertente”, ha sottolineato Doug Bowman, professore di Computer Science e direttore del Center for Human Computer Interaction.

Force Push permette di avere un’esperienza molto più fisica e ricca di sfumature rispetto a quanto facciano i controller manuali nella VR. Risponde sia alla velocità che all’ampiezza dei movimenti, per accelerare o rallentare gli oggetti in un modo che gli utilizzatori possono comprendere intuitivamente. Per realizzare l’esperimento il team di ricerca ha utilizzato un Oculus Rift Consumer Version 1 come display e un sensore Leap Motion per tracciare i movimenti delle mani. L’ambiente virtuale è stato sviluppato con Unity, un motore per lo sviluppo di videogiochi ed è stato usato proprio il motore fisico* nativo di Unity per guidare le simulazioni.

La capacità di rispondere alle diverse sfumature dei movimenti delle mani è legata ai nuovi algoritmi guidati dalla fisica. Questo permette sia di applicare una leggera spintarella a un oggetto, sia di lanciarne con forza uno particolarmente pesante attraverso la stanza, ma, avendo alle spalle simulazioni basate sulla fisica, l’esperienza sarà più realistica e plausibile per chi sperimenta questi “poteri magici”. Potete iniziare a esercitarvi a casa per prendere un po’ la mano sulla gestualità, ma attenti, chi vi vede potrebbe non afferrare subito cosa state facendo…

 

*Il motore fisico è un programma in grado di simulare fenomeni fisici reali, aumentando il grado di immersione nei videogiochi. Questo avviene grazie a un modello fisico newtoniano che usa variabili come massa, velocità, attrito, etc.

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