Questa immagine è stata pubblicata nel maggio 1990 per mostrare la migliore risoluzione del telescopio Hubble rispetto agli osservatori a terra. A destra, l’immagine fornita dal telescopio spaziale Hubble. A sinistra quella presa dal telescopio terrestre da 100 pollici, situato nell’Osservatorio Las Campanas in Cile.
Immagine pubblicata il 20 maggio 1990.
Crediti: A sinistra: E. Persson (Osservatorio Las Campanas, Cile) / Osservatori del Carnegie Institution di Washington; A destra: NASA / ESA / STScI
Il 20 maggio del 1990 viene pubblicata la prima immagine trasmessa da Hubble Space Telescope (HST). Un’immagine in bianco e nero, per nulla spettacolare se consideriamo quelle prodotte successivamente, ma estremamente importante perché dimostrava l’enorme potenzialità di HST ed è servita nelle operazioni di messa a fuoco. Nell’immagine si vede la stella binaria HD 96755 nel cluster aperto NGC 3532, a circa 1.300 anni luce di distanza. La NASA la diffuse in coppia con l’immagine dello stesso soggetto presa però dall’Osservatorio Las Campanas che si trova nel deserto di Atacama, in Cile. E la differenza è notevole.
Nonostante l’aberrazione nello specchio che gli impediva di raggiungere la nitidezza che i ricercatori auspicavano fin dall’inizio (risolta poi nel 1993 con la missione shuttle Sts-61), HST rappresenta una pietra miliare nel viaggio alla scoperta dello spazio profondo. Grazie al suo occhio, i ricercatori hanno potuto, tra le altre cose, vedere pianeti in modo più approfondito rispetto a prima, osservare galassie e nebulose, confermare o confutare teorie, esplorare lo spazio e il tempo.
In questa gallery fotografica vi presentiamo una selezione fatta tra le oltre un milione di spettacolari immagini che il Telescopio Spaziale Hubble ci ha fornito in questi ventinove anni di attività.
Questa immagine è stata pubblicata nel maggio 1990 per mostrare la migliore risoluzione del telescopio Hubble rispetto agli osservatori a terra. A destra, l’immagine fornita dal telescopio spaziale Hubble. A sinistra quella presa dal telescopio terrestre da 100 pollici, situato nell’Osservatorio Las Campanas in Cile.
Immagine pubblicata il 20 maggio 1990.
Crediti: A sinistra: E. Persson (Osservatorio Las Campanas, Cile) / Osservatori del Carnegie Institution di Washington; A destra: NASA / ESA / STScI
L’11 marzo del 1991 HST osservò per la prima volta Giove, fornendo un’immagine “a colori veri” del quadrante sud-est del pianeta.
Immagine pubblicata il 17 maggio 1991.
Crediti: NASA / ESA / STScI
Un’immagine del 1999 che ritrae la gigantesca nebulosa galattica NGC 3603. La risoluzione nitida del telescopio spaziale Hubble cattura in una singola visione varie fasi del ciclo di vita delle stelle.
Immagine pubblicata il 1 giugno del 1999.
Credit: Wolfgang Brandner (JPL/IPAC) / Eva K. Grebel (Univ. Washington) / You-Hua Chu (Univ. Illinois Urbana-Champaign) / NASA
L’immagine originale risale al 1995 ma nel gennaio 2015 Hubble ha proposto una versione con una risoluzione maggiore. I pilastri fanno parte di una piccola regione della Nebulosa dell’Aquila (M16), a 6.500 anni luce dalla Terra.
Immagine pubblicata nel gennaio 2015.
Crediti: NASA / ESA / Hubble Heritage Team (STScI / AURA)
Una delle prime nebulose planetarie scoperte, la Nebulosa Occhi di Gatto (nota anche come NGC 654) è anche una delle nebulose più complesse mai viste, formata da numerose grandi strutture ad arco e da getti di gas.
Si stima che abbia 1000 anni ed è visibile nella costellazione boreale del Dragone.
Immagine pubblicata il 9 settembre 2004.
Crediti: NASA / ESA / HEIC / The Hubble Heritage Team (STScI / AURA)
In quest’immagine la Nebulosa Testa di Cavallo (nota anche come Barnard 33) viene mostrata nella luce infrarossa che riesce a penetrare attraverso il materiale polveroso che di solito oscura le regioni interne della nebulosa.
Immagine pubblicata il 19 aprile 2013.
Crediti: NASA / ESA / Hubble Heritage Team (STScI / AURA)
La Nebulosa del Granchio è un residuo in espansione dell’esplosione di una supernova. È una delle immagini più grandi prese da Hubble ed è l’immagine con la più alta risoluzione mai realizzata sull’intera Nebulosa del Granchio. Immagine pubblicata il 1 dicembre 2005. Crediti: NASA / ESA / J. Hester e A. Loll (Arizona State University)
La Nebulosa di Orione si trova a 1500 anni luce di distanza ed è la regione di formazione delle stelle più vicina alla Terra. In questa immagine appaiono più di 3000 stelle di varie dimensioni. Alcune di queste non sono mai state viste prima. Per realizzare questa immagine, gli astronomi hanno utilizzato 520 immagini Hubble, scattate in cinque colori grazie all’Advanced Camera for Surveys di Hubble. Immagine pubblicata l’11 gennaio 2006 NASA / ESA / M. Robberto (Space Telescope Science Institute / ESA) / Hubble Space Telescope Orion Treasury Project Team
Conosciuta anche come Messier 104 (M104), questa brillante galassia, chiamata Sombrero per la sua somiglianza con il cappello messicano, si trova a 28 milioni di anni luce dalla Terra. Immagine pubblicata il 2 ottobre 2003. Crediti: NASA / The Hubble Heritage Team (STScI / AURA)
È l’immagine di uno dei pilastri di gas e polveri della Nebulosa della Carena, situata a 7.500 anni luce di distanza dalla Terra.
Immagine pubblicata il 22 aprile 2010.
Crediti: NASA / ESA / M. Livio / Hubble 20th Anniversary Team (STScI)
Questa immagine di Centauro A, noto anche come NGC 5128, è un’immagine a più lunghezze d’onda che rivela dettagli mai visti prima nella parte polverosa della galassia. A una distanza di poco più di 11 milioni di anni luce, il Centauro A contiene il nucleo galattico attivo più vicino alla Terra. Il centro è sede di un buco nero supermassiccio che espelle getti di gas ad alta velocità nello spazio, ma né il buco nero supermassiccio né i getti sono visibili in questa immagine.
Immagine pubblicata il 16 giugno 2011. Crediti: NASA / ESA / Hubble Heritage (STScI / AURA) -ESA / Hubble Collaboration
È l’immagine di una piccola parte di spazio al centro dello Hubble Ultra Deep Field nella costellazione della Fornace, che mostra la più profonda visione ottica nello spazio. La nuova immagine XDF a colori raggiunge galassie molto più deboli e include esposizioni molto profonde, consentendo nuovi studi sulle prime galassie nell’universo.
Immagine pubblicata il 25 settembre 2012. Crediti NASA / ESA / G. Illingworth, D. Magee, and P. Oesch (University of California, Santa Cruz) / R. Bouwens (Leiden University) / the HUDF09 Team
In questa immagine si vede un alone di luce in espansione attorno a una stella variabile, chiamata V838 Monocerotis (V838 Mon). Nel gennaio del 2002 V838 Mon divenne 600000 volte più luminosa del sole per poi tornare alla sua normale luminosità nell’aprile dello stesso anno. Le cause di questo comportamento sono ancora incerte. V838 Mon si trova a circa 20000 anni luce di distanza dalla Terra nella direzione della costellazione dell’Unicorno (Monoceros).
Immagine pubblicata il 4 marzo 2004.
Crediti: NASA / ESA / the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)
Questa nebulosa, nota anche come Sh2-106 o S106, si trova a circa 2000 anni luce da noi. Lobi gemelli di gas surriscaldati, di colore blu acceso in questa immagine, si estendono verso l’esterno dalla stella centrale. Questo gas caldo crea le “ali” del nostro angelo. Un anello di polvere e gas che orbita intorno alla stella si comporta come una cintura, stringendo la nebulosa in espansione in una forma a “clessidra”.
Immagine pubblicata il 15 dicembre 2011. Crediti: NASA / ESA / Hubble Heritage Team (STScI / AURA)
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