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Celenterati col jet-lag

L’adattamento fisiologico all’alternarsi del giorno e della notte potrebbe avere origini evolutive antichissime

NOTIZIE – Un’altra ricerca che potrebbe candidarsi per gli IgNobel 2011: anche gli anemoni di mare – uguale uguale ai cugini maggiori esseri umani – soffrono di jet-lag. Una ricerca pubblicata su PLoS One ha dimostrato che questi animali piuttosto primitivi regolano le attività fisiologiche seguendo i cicli circadiani (l’alternarsi quotidiano della notte e del giorno), esattamente come facciamo noi e la gran parte del regno animale, e che se questi cicli vengono alterati (come a noi succede quando viaggiamo per lunghe distanze) l’organismo ha bisogno di un certo periodo di tempo per riadattarsi.

Adam Reitzel e colleghi hanno studiato il comportamento di alcuni geni dell’anemone, analoghi a quelli che regolano i cicli veglia-sonno nell’essere umano. Alcuni esemplari raccolti in natura sono stati piazzati in delle vasche e sono stati sottoposti in maniera artificiale all’alternarsi di periodi di luce e di buio alterati rispetto al normale. Glia anemoni rispondevano particolarmente bene alla luce di colore blu e questo suggerisce che sono particolarmente adattati alla luce lunare. Proprio come gli esseri umani gli anemoni sembravano soffrire particolarmente a causa del jet-lag (cioè la difficoltà ad adattarsi a un nuovo ritmo luce-buio). Questo secondo gli autori suggerisce che certi aspetti dei ritmi circadiani sono condivisi da tutti gli animali e potrebbero esser presenti da più di 600 milioni di anni.

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