Un articolo su Scientific American di lunedì sembra scritto in Italia, e invece la protesta in atto è a Baltimora (stimolata sicuramente dall’ondata di manifestazioni in atto da oltre un mese partita con il movimento “Occupy Wall Street”). Nell’articolo si legge che gli studenti dottorandi sono preoccupati data l’assenza di prospettive accademiche e più in generale occupazionali, una volta finito il loro corso di studi. Non ci sono soldi, dicono.
Dunque i dottoranoi e ricercatori di Baltimora, patria fra le altre della prestigiosa Università Johns Opkins, sono scesi a protestare unendosi alla protesta collettiva degli “Indignados” statunitensi, ma portando avanti la specificità della ricerca scientifica. “Viviamo in una società dove la saggezza è apprezzata meno del denaro. Una società guidata dall’economia è una società fondamentalmente instabile,” spiega uno dei manifestanti.
Dunque anche il sistema della high education e della ricerca statunitense comincia seriamente a far acqua di fronte a questa crisi economica mondiale. Quale futuro per la ricerca scientifica?