Qualche anticipazione la si può leggere in questo blog. L’azienda foramata da molti ex-NASA (ingegneri, planetologi e un astronauta), sembra seria. Il primo passo dovrebbe essere quello di mandare in orbita dei satelliti che individuino gli asteroidi papabili, il secondo quello di avvicinarsi agli asteroidi non per iniziare subito l’attività mineraria, ma per raccogliere piuttosto i materiali volatili emessi dagli asteroidi, l’acqua per esempio. Questo allo scopo di accumulare delle riserve da tenere nello spazio per la stazione spaziale e le eventuali missioni di esplorazione umana dello spazio. Solo la terza fase prevederebbe di iniziare effettivamente gli scavi (e una quarta di EVENTUALMENTE trarre profitto dagli stessi).
Non sarà facile, ma almeno in teoria potrebbe essere possibile,almeno secondo Phil Plait, l’autore del blog Bad Astronomy.
Fra gli investitori del progetto: James Cameron, il regista (sempre lui, sì), Larry Page e Eric Schmidt nella dirrigenza di Google, K. Ram Shriram, uno dei grossi investitori di Google. Charles Simonyi, magnate del sofware, un tempo fra i capi di Microsoft e Ross Perot, Jr, altro megaimprenditore americano.
Crediti immagine: NASA/JPL/JHUAPL