Dall’arrivo di questa vorace specie si sono succedute ripetute estizioni della fauna locale, e particolarmente pesanti sono state le conseguenze per le popolazioni di uccelli forestali: 10 delle 12 specie che erano presenti sull’isola si sono estinte, mentre le due rimanenti sono state portate al collasso demografico e ora sono strettamente protette in aree in cui viene condotta una quotidiana procedura di eradicazione del predatore. Gli uccelli si sono evoluti in un ambiente privo di predatori arboricoli e dunque non hanno evoluto le strategie antipredatorie necessarie per ridurre le probabilità di cadere vittima dei serpenti.
Ma le conseguenze dell’arrivo di Boiga irregularis non sono visibili solo per i serpenti, ma si ripercuotono pesamentemente sull’intero ecosistema, come dimostrato da un recente studio pubblicato sulla rivista open access PLoS One. Un gruppo di ricercatori delle università di Washington e di Guam ha infatti censito la presenza e l’abbondanza delle comunità di invertebrati sull’Isola di Guam e le ha confrontate con quelle di tre isole vicine (Saipan, Tinian e Rota; qui l’area di studio) dell’arcipelago delle Marianne Settentrionali, in cui non è mai stata segnalata la presenza del serpente.
I risultati non lasciano adito a dubbi: nell’Isola di Guam la densità di ragni, le principali prede degli uccelli forestali, è pari a circa 40 volte quella delle altre isole, dimostrando quello che in ecologia viene chiamato effetto top-down. Questo esperimento naturale enfatizza ancora una volta come le diverse specie siano strettamente interconnesse in relazioni, dirette o indirette, che possono essere compromesse anche da un solo elemento perturbante.
Riferimenti:
Haldre Rogers, Janneke Hille Ris Lambers, Ross Miller, Joshua J. Tewksbury. ‘Natural experiment’ Demonstrates Top-Down Control of Spiders by Birds on a Landscape Level. PLoS ONE, 2012; 7 (9): e43446 DOI: 10.1371/journal.pone.0043446