Vito Abba, uno degli organizzatori dell’evento insieme a Giada Rodani e a OpenLab (servizio di divulgazione della cultura scientifica dell’area relazioni esterne dell’Università di Firenze), ci ha spiegato che la manifestazione si propone di “creare un punto d’incontro tra arte e scienza e utilizzare l’attrattiva dell’arte contemporanea per promuovere la divulgazione della cultura scientifica”. “Arte e scienza sono spesso unite, gli artisti talvolta si ispirano a temi scientifici mentre la scienza a volte ricorre all’artista per rappresentare cose infinitamente piccole o infinitamente grandi” spiega Abba.
Nell’arco di questo mese a San Donato in Poggio sono esposte le opere di 23 artisti contemporanei, provenienti da 15 paesi. Diverse le tecniche utilizzate, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura alla video arte, per raccontare di come arte e scienza possano interagire. “Uno dei temi che trattiamo in questo festival è quello del rapporto tra arte e scienza nei luoghi di degenza” spiega Abba, che sottolinea come il contributo degli artisti possa essere utile a rendere meno ostile l’ambiente ospedaliero.
Diversi gli interventi di ricercatori e docenti dell’Università di Firenze all’interno del fitto programma della manifestazione. Nel prossimo mese si parlerà in particolare di Galileo, Pitagora, Fibonacci e Newton, come scienziati e personaggi storici, cercando di sfruttare l’attrattiva delle opere d’arte per parlare anche di scienza.
Per spronare l’avvicinamento del pubblico, formato da locali e turisti, gli organizzatori hanno deciso di proporre anche degustazioni di prodotti tipici e osservazioni del cielo, queste ultime all’interno dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti.
“La prima settimana è stata piuttosto incoraggiante” dice Abba, che spera di poter ripetere l’esperienza l’anno prossimo.
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