Lo studio si è concentrato sull’apprendimento delle neuroscienze, attraverso la messa a punto di uno speciale strumento da tavolo chiamato BrainExplorer, che simula il cervello umano elaborando le immagini visive, dando modo agli studenti di “toccare con mano” le dinamiche che avvengono nel nostro cervello.
In particolare, sono stati coinvolti 28 tra studenti universitari in corso e già laureati, nessuno dei quali aveva mai studiato neuroscienze prima; alla prima metà del gruppo sono stati sottoposti dei testi riguardanti le neuroscienze perché cominciassero ad approcciare autonomamente la lezione, mentre gli altri hanno lavorato direttamente con BrainExplorer. Ebbene, contrariamente da quanto ci si aspettava, le prestazioni dei partecipanti che hanno usato BrainExplorer erano appunto più alte del 30% rispetto a quelli che avevano letto dei testi prima di sperimentare lo strumento. E gli stessi risultati si sono ottenuti quando ai testi di supporto sono stati sostituiti dei video o altri elementi multimediali.
Questi risultati – seppur ancora preliminari – sono molto significativi secondo gli scienziati, perché potrebbero portare a breve delle interessanti novità al di là delle neuroscienze, in ogni campo in cui l’insegnamento richieda la visualizzazione e l’esplorazione di sistemi complessi.
Crediti immagine: Blue Plover, Wikimedia Commons