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Gli Ebola fighters persona dell’anno per il TIME

time-ebola-cover-person-of-the-year-141222ATTUALITÀ – Un medico malato di ebola ha sentito le persone che lo circondavano pianificare il suo funerale. Salome Karwah, infermiera di Medici Senza Frontiere che ha perduto entrambi i genitori in una settimana e ha affrontato il virus lei stessa, lo racconta con parole più che esplicative, “è come se ti stessero rompendo la testa con un’ascia”.

Sono loro, gli ebola fighters, che la rivista statunitense TIME ha scelto come persona dell’anno per il 2014 (qui trovate la lista completa dei finalisti), dedicandovi come ogni anno dal 1927 la copertina. Tutti quei medici, infermieri, le squadre di personale sanitario che senza indugi sono andate in Africa ad aiutare dei paesi piegati dall’Ebola, paesi i cui sistemi sanitari avevano perso la battaglia fin dall’inizio. Quasi 18mila i contagi noti, e secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono state quasi 6.700 le morti. È in una situazione di grave emergenza, senza strutture adeguate e con pochissimo personale a disposizione, che gli ebola fighters si sono destreggiati per far fronte all’emergenza.

Non è solo il virus che hanno affrontato, ma anche la diffidenza e la paura delle popolazioni locali che temevano fossero stati proprio loro a portare l’ebola nei paesi africani. Paura che ha toccato anche noi, a modo nostro, quando un dottore di MSF è stato riportato in Italia per essere curato all’Istituto Spallanzani di Roma e in molti hanno contestato questa scelta; ma la fiera risposta dei diretti interessati non ha tardato ad arrivare.

“Se stavamo a casa nostra potevamo stare sereni, tranquilli in poltrona davanti alla televisione, magari commentando con grande sicurezza quel che di brutto succede nel mondo. Che succede anche perché troppe persone se ne fregano e ‘stanno a casa loro’. Ma noi non siamo fatti così”, ha scritto Cecilia Strada, presidentessa di Emergency, altra associazione che fin dall’inizio dell’emergenza ha dispiegato sul territorio tutte le risorse a disposizione. Il medico intanto sembra stare migliorando, dopo alcuni giorni di condizioni altalenanti in cui i sintomi si erano aggravati. Come si legge sulle motivazioni addotte alla scelta della persona dell’anno, sul TIME,

Il resto del mondo può dormire sonni tranquilli perché un gruppo di uomini e di donne ha la volontà di resistere e di combattere. Per i loro instancabili gesti di coraggio e pietà, per aver dato al mondo il tempo necessario a rafforzare le proprie difese, per aver rischiato, per aver persistito, per essersi sacrificati e avere salvato vite umane, gli “ebola fighters” sono le Persone dell’anno 2014 per Time.

@Eleonoraseeing

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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