LIBRI – Il fatto che le condizioni sociali ed economiche influiscano sulla salute di una popolazione è una cosa ormai nota. Basta un dato per verificare quanto affermato. Nel 2015, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che l’aspettativa di vita in media sia pari a 71 anni. Ma non è così per tutti i Paesi: ad esempio in Sierra Leone, complice la condizione di povertà del paese, l’aspettativa di vita non è superiore ai 50 anni.
Anche la stratificazione della società all’interno di un paese ricco genera un gradiente in cui la salute è più o meno preservata, procedendo da un’estremità all’altra dell’intervallo economico. L’estremità più povera è quella che sperimenta condizioni peggiori, un’alimentazione meno equilibrata e stili di vita poco sani. Ed è anche quella che più di frequente incorre in condizioni cronico-degenerative quali malattie cardiovascolari, tumori, broncopneumopatie.
Non si tratta di fare ulteriori grandi avanzamenti nella medicina nè di pensare a grandi investimenti di tipo economico. L’epoca in cui stiamo vivendo ci sta offrendo un avanzato grado di conoscenza e la tecnica si sta esprimendo ad alti livelli. Tuttavia gli avanzamenti e le conoscenze rischiano di andare sprecati se si ignorano le cause e se non si interviene su quegli aspetti che, in modo evidente e provato, generano disuguaglianza anche nell’ambito della salute.
La disuguaglianza non è solo una questione economica, ma è anche una questione di responsabilità e di responsabilizzazione. Anche in quei paesi in cui l’accesso all’assistenza sanitaria è gratuito, persistono delle disuguaglianze. È dunque responsabilità della politica promuovere e incentivare i conportamenti salutari. È responsabilità del medico valutare le cause, che vanno oltre i meccanismi patologici, ma che comunque concorrono a una condizione di malattia. È un dovere creare le condizioni affinché ciascuno sia capace di fare scelte responsabili in favore della propria salute.
“Un messaggio centrale del libro di Marmot è che le cose possono cambiare, anche abbastanza rapidamente” commenta nella prefazione del libro Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Ma il libro è lontano dall’ideologia, perché è un ottimismo evidence-based quello che emerge dal volume.
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