Alla faccia della trasparenza. Mi piacerebbe ricordare a Protezione Civile che è al servizio della cittadinanza e non viceversa, e che il dovere di informare (e spiegare vista la situazione controversa) è un dovere, tanto più che, voglio ricordare al pubblico, Protezione Civile è un organo pubblico, posto direttamente sotto la Presidenza del Consiglio dei ministri, che proprio non potrebbe trincerasi dietro a un “no comment”. Anche perché è una bella zappata sui piedi se proprio vogliamo commentare questo atteggiamento. Il silenzio stampa mentre tutti dicono di tutto e di più, invece di chiarire la propria posizione e le proprie ragioni (e vogliamo credere che un organo con un compito così importante di ragioni ne abbia, o dobbiamo pensare che si procede a caso?) è forse una strategia un tantino miope.
Dottor Berlasso, lo chiedo di nuovo, se volesse raccontare al pubblico quali motivi hanno spinto Protezione Civile a intervenire in maniera cosi “pesante” in un parco naturale, noi di Oggiscienza siamo qui per trasmettere le sue parole, pari pari, senza nessun intervento. Spero vivamente che cambi idea. Fintanto che però non ci metterà la sua faccia, sappia che comunque noi continueremo a indagare e a scrivere.
“Col termine Protezione Civile s’intendono tutte le strutture e le attività messe in campo dallo Stato per tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi. La legge che disciplina il Sistema Nazionale della Protezione Civile è, appunto, la legge 225/92″