Site icon OggiScienza

Olio migliore e meno sprechi cambiando metodo d’irrigazione

16074051604_0362917565_z
SCOPERTE – Una ricerca pubblicata da un gruppo di ricercatori spagnoli sul Journal of Agricultural and Food Chemistry ha confermato che parte dei benefici dell’olio extravergine d’oliva è legata a una piccola minoranza di composti, la cui quantità può essere aumentata ricorrendo a strategie di irrigazione più sostenibili. Più effetti benefici per noi da un lato, ridotto utilizzo d’acqua dall’altro.

I ricercatori hanno iniziato il loro studio con un lavoro sperimentale: l’obiettivo era osservare se lo stress idrico derivato da un certo tipo di irrigazione avesse delle conseguenze sulla quantità e sulla qualità dell’olio ricavato dalle olive dopo la spremitura.  In questo caso la varietà di olive presa in considerazione è stata quella conosciuta come Cornicabra.

La ricerca è durata due anni, 2012 e 2013, e ha confermato che dal punto di vista della quantità non c’erano conseguenze, ma l’irrigazione in deficit idrico controllato (RDI, regulated deficit irrigation) durante la fase di indurimento del nocciolo portava a un aumento nel contenuto di fitoprostani, molecole biologicamente attive che nelle piante fanno parte di una catena di segnalazione, coinvolta nella protezione dai danni legati allo stress ossidativo.

I fitoprostani fanno parte delle componenti dell’olio d’oliva (uno dei protagonisti della dieta mediterranea) benefiche per la salute umana, insieme -ad esempio- all’acido oleico e ai polifenoli, anche se per ora li conosciamo molto meno dal punto di vista degli effetti biologici. In base all’evidenza scientifica in nostro possesso, gli scienziati ritengono che aiutino a modulare le attività del sistema vascolare umano e di quello immunitario.

L’irrigazione è ovviamente una pratica che ha contribuito a migliorare la produzione di olio nei tempi più recenti, anche se gli uliveti crescono (tradizionalmente) in condizioni di terreno piuttosto arido. Complice la scarsità di precipitazioni che negli ultimi anni ha afflitto, in determinati periodi dell’anno, le coltivazioni, un sistema di irrigazione “innovativo” non poteva che prevedere un aumento -qualitativo- della produzione di pari passo con un minore utilizzo d’acqua.

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Xylella fastidiosa, si passa alle maniere forti

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Martin Cooper, Flickr

Condividi su