“Tutto è cominciato quando ero sedicenne, sui banchi di scuola dell’istituto Galilei-Costa di Lecce”, racconta Rubano che oggi di anni ne ha ventuno, studia Informatica a Bologna e non ha mai abbandonato la sua missione. “Sperimentando in prima persona la disabilità, so bene quali siano i limiti della rete per i non vedenti. Così, ho deciso di creare una pagina di denuncia per portare il problema all’attenzione di tutti”. In questo modo Rubano segnala i siti, le app e i programmi inaccessibili, inserendoli in una vera e propria lista nera: la “Blind-list”, pubblicata sul sito Ti tengo d’occhio.
Ma l’attività del giovane universitario non si limita a questo. Rubano chiama all’appello tutti gli sviluppatori di pagine e di applicazioni non fruibili, invitandoli a collaborare. “Ciò che faccio è molto semplice: dopo aver individuato i contenuti in questione, descrivo i problemi d’accesso che chi è cieco incontra. I limiti possono essere di vario tipo. Spesso riguardano la struttura del sito, che non consente l’impiego di alcuni software essenziali per i non vedenti. Come gli screen reader, programmi che permettono di ascoltare una pagina web invece di leggerla. In seguito contatto il webmaster, suggerendogli di apportare le dovute modifiche”.
L’impegno di Rubano, tuttavia, non si esaurisce qui. “Sono parte del team di NvApple.it, che da anni si occupa di dare un impulso all’informatica legata alla disabilità visiva”. Nello specifico, la squadra – costituita da sei membri tra i quali il più giovane è proprio lo studente leccese – racconta e analizza le evoluzioni tecnologiche della Apple. La casa di Cupertino, infatti, da sempre si distingue per l’impiego di programmi e di sistemi operativi mirati, studiati per rendere i propri prodotti accessibili a tutti. Se da un lato, dunque, la disabilità resta un problema reale per chi la vive, dall’altro occorre sottolineare che oggi, grazie a strumenti innovativi e in continua evoluzione, si può ricevere un aiuto concreto, come ricorda Rubano. “Se c’è qualcosa che non mi stancherò mai di ripetere è che occorre parlare con le persone, raccontare come si possa davvero dare una mano. Abbiamo l’esigenza fondamentale di creare una cultura della disabilità, soprattutto quando si parla di nuove tecnologie.”
Audio tratto dall’intervista a Vincenzo Rubano, ideatore del sito Ti tengo d’occhio.
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