AMBIENTE

Super Bowl, go green!

SPECIALE MILLUMINODIMENO – Chi vincerà tra Giants e Patriots? Negli Stati uniti, non si parla d’altro, ormai è tempo di Super Bowl predictions. Poche ore ancora e il 5 febbraio scatta il Super Bowl 46, uno degli eventi sportivi più importanti per il paese a stelle e strisce. Se fino all’ultimo minuto non si saprà a chi andrà il titolo NFL (National Football League), sicuramente a vincere l’edizione 2012 sarà l’ambiente. Il Super Bowl di quest’anno sarà infatti per la prima volta un green event. L’organizzazione Indiana Convention center & Lucas Oil Stadium ha adottato una serie di strategie per abbattere l’impatto ambientale di un grande evento come questo.

Si parte dalla struttura del Lucas Oil Stadium campo di casa degli Indianapolis Colts (), già definito negli States “a green place to play”. Lo stadio è dotato di un tetto retraibile integrato con il sistema CPI Daylighting che permette di far risparmiare i consumi energetici per l’illuminazione sfruttando il più possibile la luce naturale. Sempre sulla copertura retraibile sono state montate delle ventole particolari che permettono di mantenere un giusto movimento d’aria nell’impianto con un consumo minimo d’energia. Tutti gli ambienti interni sono illuminati con lampade a basso consumo controllate da sistemi a chiusura a fotocellula. Non manca negli spogliatoi, nei bagni e nelle aree ristoro un’attenzione particolare al risparmio idrico e sempre per risparmiare acqua, le zone esterne allo stadio, come i parcheggi e le vie di accesso, vengono pulite solamente attraverso spazzatura.

L’organizzazione si è inoltre impegnata a promuovere la raccolta differenziata nell’intera area dello stadio che ospita molte altre attività sportive e culturali. In un anno, iniziando dalle partite dei Colts, sono state raccolte 60 tonnellate di alluminio, plastica, vetro, imballaggi e cartoni.

Durante la settimana del Super Bowl verranno recuperati gli olii di frittura mentre gli scarti di cibo, dopo essere trattati in una particolare compostiera, saranno utilizzati come fertilizzanti nelle aree verdi vicine allo stadio. Tutto il cibo sano che avanza verrà donato a chi non ne ha (un Super Bowl genera quasi 43 tonnellate di cibo!).

Piatti, posate e bicchieri saranno biodegradabili mentre salviette e asciugamani saranno in carta riciclata al 100%, il tutto assicurato dalla “certificazione verde” Green Seal Certified.

Il programma di azioni per la raccolta differenziata al Lucas Oil Stadium, sostenuta dall’Indiana Department of Environmental Management e dall’amministrazione di Indianapolis, fa parte della campagna The Enhanced Sports Stadium Recycling Program che punta a coinvolgere tutte le organizzazioni dei grandi eventi sportivi americani nella gestione più sostenibile degli stadi. Secondo obiettivo fondamentale della campagna è di sensibilizzare la popolazione sulla raccolta differenziata attraverso il veicolo dello sport, tanto amato dagli americani.

Altra strategia green riguarda la mobilità sostenibile. In questo caso, nei pressi di Georgia Street, nel cuore del Super Bowl Village, sono state costruite due stazioni per la carica delle autovetture elettriche che potranno essere utilizzate dai tifosi più lontani per raggiungere lo stadio. Inoltre è stata organizzata un’offerta per più di 5000 camere d’albergo, 200 ristoranti e 50 locali, tra discoteche e bar, nei pressi dello stadio per favorire il più possibile gli spostamenti a piedi.

Per quel che riguarda l’alto comsumo energetico dovuto al funzionamento di impianti luci, audio, schermi e quant’altro, tutto funzionerà a energia rinnovabile.

L’energia necessaria sarà infatti acquistata dalla Green Mountain Energy Company che gestisce diversi parchi eolici nel Nord Dakota. L’operazione garantirà di risparmiare le 14mila tonnellate di gas ad effetto serra normalmente emesse per lo svolgimento di una finale di football americano.

Per finire è prevista una campagna di riforestazione urbana. Ogni anno l’NFL farà piantare mille alberi nella città che ospita il Super Bowl.

Mentre si punta ancora più in alto per l’organizzazione del prossimo anno a New Orleans, David Krichavsky, uno responsabili affari dell’NFL, alla domanda “perché questo impegno ambientale da parte del mondo del football?” risponde  “stiamo facendo tutto questo perché pensiamo sia giusto farlo”. Semplice, deciso, proprio come un touchdown.

Crediti immagine: Eschipul (CC)

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