Difficile pensare che la lingua celtica, germanica, italica, balto-slava e indo-iraniana (appartenenti, appunto, tutte al ceppo indo-europeo), oggi così diverse, abbiano un’origine comune. Collocare nello spazio e nel tempo la nascita dell’antenato di questi idiomi non è stato compito facile per i linguisti. L’ipotesi più accreditata finora individuava l’origine delle lingue indo-europee nell’odierna Ucraina, circa 6000 anni fa, ad opera dei Kurgan, un popolo nomade responsabile anche della loro diffusione. Solo una minoranza di linguisti, d’altra parte, riteneva fosse l’Anatolia, in Turchia, la culla della nostra lingua.
Per verificare entrambe le ipotesi, gli studiosi hanno utilizzato i metodi statistici usati generalmente nella biologia evoluzionistica per ricostruire l’evoluzione di organismi viventi. Anziché osservare differenze genetiche sui diversi DNA, i ricercatori hanno analizzato le parole di 130 diverse lingue indo-europee, antiche e contemporanee, confrontandone diversità e similitudini. Questo è stato possibile grazie a un database, l’Indo-European Lexical Cognacy Database (IELex), che raccoglie innumerevoli linguaggi, anche scomparsi. Sfogliando e confrontando i diversi vocaboli, gli studiosi hanno ricostruito l’albero genealogico delle lingue indo-europee e ne hanno dedotto che l’origine risale proprio tra gli 8000 e i 9500 anni fa in Anatolia. Sembra confermata, quindi, l’ipotesi meno sostenuta dagli storici linguisti.
Un po’ increduli a pensare che le lingue europee, indiane e balto-slave abbiano la stessa origine? Basta pensare alla mamma, chiamata mother nel Regno Unito e mutter in Germania, ma anche mama in Russia e mām in India!
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