Periodo interessante per chi studia l’universo alla ricerca della risposta a una delle domande più affascinanti dell’astronomia: esistono altri mondi simili alla Terra, e magari abitati, nell’Universo? Dire che si è arrivati trovare la risposta forse è ancora prematuro, ma sicuramente ci si sta avvicinando.
Un recente studio svolto da ricercatori dell’Università di Trieste e dell’Istituto di scienza dell’atmosfera e del clima (Isac-Cnr) di Torino ha indagato la possibilità di utilizzare un modello climatico a “bilancio di energia” per determinare se i pianeti extrasolari, ovvero orbitanti attorno a stelle diverse dal Sole, potrebbero avere delle caratteristiche simili a quelle presenti sulla Terra (ne abbiamo già parlato qui).
Fino ad ora, però, non si conosceva l’esistenza di pianeti simili al nostro per dimensioni e distanza dalla stella. L’annuncio, poche settimane fa, della scoperta del sistema planetario attorno alla stella Kepler-62 rappresenta un unicum nel panorama dei pianeti extrasolari. La stella, poco più piccola del Sole, è accompagnata da cinque pianeti di cui due chiamati Kepler-62e e Kepler-62f, poco più grandi della Terra (rispettivamente 1,6 e 1,4 volte il raggio terrestre), che si trovano a una distanza dalla stella sufficiente a mantenere l’acqua allo stato liquido, una caratteristica determinante per lo sviluppo e il mantenimento della vita.
A oggi non sappiamo se su Kepler-62e e Kepler-62f, esista o meno acqua ne tantomeno se esista vita (probabilmente mai lo sapremo, data la distanza), ma dimostrano che telescopi spaziali come Kepler possono arrivare a queste risoluzioni.
Sarà interessante studiare l’atmosfera di questi pianeti per capire se hanno presenza di acqua, ma data la distanza sarà difficile anche con gli strumenti più avanzati di prossima generazione.
Crediti immagine: NASA Ames/JPL-Caltech