SENZA BARRIERE

Italia senza barriere: tante iniziative per città più inclusive

Da nord a sud, le città italiane che promuovono l’abbattimento delle barriere architettoniche

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Le passeggiate in sedia a rotelle organizzate dal movimento La Skarrozzata sono tra le iniziative pensate per educare alla diversità e all’integrazione della disabilità. Crediti immagine: La Skarrozzata

SENZA BARRIERE – C’è aria di cambiamento in Italia. Sono sempre di più i comuni che, sensibili alle esigenze di tutti, promuovono iniziative orientate all’abbattimento delle barriere architettoniche e sociali. Tuttavia, la strada da percorrere per rendere le nostre città davvero accessibili è ancora lunga.

Vediamo alcuni esempi di località italiane virtuose.

Soliera è il primo comune in provincia di Modena a dotarsi di un piano organico per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA), elaborato in collaborazione con le associazioni locali che si occupano di disabilità. Dopo un’attenta analisi dello stato cittadino, il PEBA ha individuato i principali ostacoli fisici che limitano la fruizione degli spazi cittadini, valutando l’accessibilità delle strutture residenziali e degli edifici pubblici da parte delle persone con differenti gradi di disabilità.  Gli immobili esaminati a oggi sono 42 e comprendono anche strutture sportive, aree verdi, parchi, cimiteri, scuole e condomini. Sono stati segnalati nell’immediato interventi di rifacimento urgenti e, tra le opere esaminate, è risultato che solo il 10% di queste presentano limiti di accessibilità, specificando come spesso bastino piccoli accorgimenti per rendere le città a misura di tutti.

Restiamo in Emilia Romagna per parlare del progetto “Reggio Emilia città senza barriere 2016”, che ha già previsto numerose azioni, come il rifacimento della pavimentazione di alcune zone della città e, contestualmente, la creazione di percorsi accessibili. Il 18 giugno i cittadini hanno potuto testare in prima persona l’accessibilità delle proprie strade grazie all’evento organizzato da Skarrozzata, un movimento culturale nato a Bologna nel 2011 che, nei centri storici delle città, organizza una passeggiata con sedie a rotelle messe a disposizione di chi vuole provare cosa significa muoversi in carrozzina. Un progetto di educazione alla diversità e di integrazione sociale, per prendere consapevolezza delle barriere mentali e architettoniche che costellano il percorso di coloro che sono costretti a una mobilità limitata. Tra le attività promosse dal Comune di Reggio Emilia ricordiamo anche il corso di formazione per autisti, affinché possano essere pronti e attenti alle esigenze delle persone con disabilità che desiderano usufruire dei trasporti pubblici e, in collaborazione con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, l’inserimento dei terapisti occupazionali, figure professionali qualificate, alle quali sarà deputata la cura di 100 persone con disabilità presenti in tre centri diurni della zona.

A Careggi, in provincia di Firenze, anche il Pronto Soccorso cambia aspetto. Per la prima volta in Italia, infatti, si pensa all’accoglienza delle persone con disabilità intellettive – e, in particolare, con autismo – in situazioni d’urgenza. Largo, dunque, a luci soffuse, ambienti rilassanti e proiezioni di paesaggi naturali sulle pareti, il tutto in una stanza multi-sensoriale creata ad hoc per chi ha esigenze specifiche. Uno spazio dedicato al comfort e all’accoglienza emotiva, nel quale è possibile ascoltare musica o guardare un video. Nella stanza è presente, inoltre, una pedana collegata al sistema audio, che vibra insieme alla diffusione sonora e restituisce una sensazione tattile in grado di facilitare il rilassamento.

Ma in Toscana le barriere non si abbattono solo in ospedale. A scuotere le gli ostacoli architettonici e culturali ci ha pensato Trisome Games 2016, l’evento sportivo planetario tenutosi a Firenze dal 15 al 22 luglio, organizzato in collaborazione con la Federazione Nazionale della Disabilità Intellettiva Relazionale (FISIDIR). All’olimpiade hanno preso parte più di 500 atleti con sindrome di Down, provenienti da oltre 30 nazioni e impegnati in ben nove discipline sportive: atletica, nuoto, nuoto sincronizzato, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, judo, calcio a 5, tennis-tavolo e tennis. Una grande occasione per dimostrare come l’immagine stereotipata dei ragazzi Down, lontana dall’idea di atleta, sia spesso (e, purtroppo, ancora) frutto di preconcetti e pregiudizi.

Anche Genova fa i conti con l’accessibilità e approva le linee guida per la realizzazione del piano di eliminazione delle barriere architettoniche. Dal 2013 al 2015, tuttavia, il Comune ligure è già intervenuto con circa 70 azioni volte alla rimozione degli ostacoli che impediscono ai cittadini disabili di vivere la città. Oltre agli edifici scolastici e agli uffici pubblici, grande attenzione è stata dedicata alle strade, ai marciapiedi e agli attraversamenti pedonali. Tutti i nuovi semafori sono stati dotati di avvisatori acustici per ipovedenti. Inoltre, da circa un mese, Genova è la prima città italiana a ospitare Mobility Service, un progetto nato dalla collaborazione tra un’impresa privata, la società Porto Antico e la cooperativa sociale La Cruna, al fine di consentire alle persone disabili o con problemi di mobilità di visitare il centro storico del capoluogo ligure che, a causa della sua conformazione territoriale, risulta proibitivo.

Via le barriere anche dai templi di Paestum, in Campania, che riaprono dopo più di 20 anni garantendo finalmente l’accesso a tutti i visitatori. Anche la Basilica, il tempio più antico dei tre monumenti dorici di Paestum, sarà accessibile senza ostacoli grazie a un percorso sperimentale realizzato con il supporto scientifico della Soprintendenza archeologica della Regione Campania. La Basilica è l’unico tempio greco del Mediterraneo dotato di un percorso che assicura l’accessibilità a tutti i visitatori.

In ultimo, anche Bari si fa smart e crea un’applicazione per telefoni e tablet destinata alle persone che devono spostarsi per la città in carrozzina. Si chiama Smart moving e, attiva da maggio 2015, consente di consultare tramite il proprio cellulare una mappa della città con vie e percorsi accessibili, segnalando anche le eventuali barriere. Come un vero e proprio navigatore, l’utente può impostare sull’app il mezzo con il quale intende muoversi (automobile o carrozzina). In base all’opzione selezionata, l’app presenterà il percorso più appropriato, con strade fornite di scivoli e parcheggi dedicati. Gli utenti, inoltre, possono inviare segnalazioni allo staff di Smart moving, per contribuire attivamente all’aggiornamento dell’applicazione.

@MillyBarba

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Milly Barba
Science Writer e Marketing Communications Director in ambito Informatico e tech. Copywriter e event planner, con oltre dieci anni di esperienza nell'organizzazione e promozione di festival ed eventi quali il Festival della Scienza di Genova. Activist @SingularityU Milan. Laureata in Letteratura Italiana e Linguistica, sono specializzata in Comunicazione della Scienza. Per OggiScienza curo la rubrica #SenzaBarriere dedicata a inclusione, accessibilità e ricerca.