AMBIENTE

Conosci le tue api

Che le api corrono un grave pericolo ormai lo sanno tutti, ma conosciamo davvero questi insetti ai quali dobbiamo così tanto? Un nuovo studio dice di no

Quali di questi insetti sono api e quali no? La maggior parte delle persone non lo sa. Fotografie di Joseph Wilson, Utah State University

AMBIENTE – Grazie agli sforzi di comunicazione e a una maggior attenzione per l’ambiente, se vi metteste a chiedere in giro “come stanno le api?” avreste difficoltà a trovare qualcuno che lo ignori. Da una parte c’è la minaccia dei pesticidi, dall’altra parassiti come la varroa che decimano gli alveari e ancora la SSA, la Sindrome da Svuotamento degli Alveari divenuta nota intorno al 2006, e che per una serie di fattori ancora poco compresi può letteralmente sterminare fino all’ultima ape in un nido.

Da una settimana all’altra una colonia in salute e affollata di operaie può scomparire nel nulla, “lasciandosi dietro le pupe chiuse nelle cellette, miele e polline immagazzinati e perfino la regina”, come racconta anche il biologo Mark Winston nel suo libro Il tempo delle api.

A mettere in pericolo questi piccoli insetti non è un’unica grande minaccia ma una serie di cause che interagiscono tra di loro, con effetti devastanti. Il fatto che le api stiano morendo in tutto il mondo, infatti, è un disastro ambientale ma anche economico: il loro valore solo per l’agricoltura è stimato oltre i 200 miliardi di dollari e le colonie domestiche, allevate dagli apicoltori di tutto il pianeta, scompaiono al ritmo di una su tre ogni anno.

Negli anni le campagne di informazione si sono susseguite per ricordare al mondo l’importanza delle api, il loro ruolo cruciale nell’impollinazione e le conseguenze per le nostre colture se questa corsa all’estinzione dovesse proseguire allo stesso ritmo. Eppure, spiega l’ecologo Joseph Wilson in uno studio appena uscito su Ecology and the Environment, sono in pochi a conoscere la biodiversità delle api e a rendersi conto che oltre la famosa Apis mellifera di specie se ne contano a bizzeffe. Tutte importanti. Il titolo del paper la dice lunga: Interest exceeds understanding in public support of bee conservation \ L’interesse supera la comprensione nel supporto del pubblico alla conservazione delle api.

Perché succede? Molto dipende dalle campagne di comunicazione. Quando negli Stati Uniti è stata lanciata l’iniziativa Protect Pollinators i protagonisti dell’impollinazione erano solo la farfalla monarca e l’ape mellifera europea, dice Wilson, e la risposta di un utente sui social media è stata brillante: è come concentrarsi sul pollo per promuovere la salvaguardia degli uccelli (ovviamente, come se non bastasse, non si tratta “solo” di insetti: anche animali come pipistrelli, volpi volanti e lemuri giocano un ruolo fondamentale nella riproduzione vegetale).

In Europa circa il 10% delle 2 000 specie di api note è considerato a rischio di estinzione, ma è un dato da prendersi con le pinze perché per molte zone fare valutazioni accurate non è stato possibile. E in base alla situazione di queste zone la percentuale potrebbe scendere, arrivando al 4%, o impennarsi fino a toccare il 60%. Quasi sei specie ogni 10 sono classificate come Data Deficient, ovvero per mancanza di dati non è stato possibile per la IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) stabilire il loro status di conservazione.

Insieme ai colleghi Matthew Forister e Olivia Messinger, Wilson ha sottoposto a mille partecipanti un questionario sulle api. Il 99% di loro ha detto di sapere che le api sono importanti, o cruciali, ma solo il 14% ha saputo fornire una stima più o meno sensata del numero di specie negli Stati Uniti. La maggior parte ha ipotizzato circa 50 specie, quando sul territorio USA si parla di quasi 4 000. Di fronte a una serie di immagini di insetti, gran parte delle persone non sapeva distinguere quali erano api e quali no.

Come fanno notare i ricercatori, l’educazione del pubblico è la chiave per spronare sforzi di conservazione e coinvolgere le persone nella salvaguardia delle api: non puoi proteggere quello che non conosci.

Volete cimentarvi anche voi? Provate a indovinare nei commenti qui o sul post sotto la nostra pagina Facebook quali degli insetti in foto sono api e quali no. Domani vi daremo la risposta! 🙂

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Eva Crane, la fisica che amava le api

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".