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Natale 2020 con la “stanchezza pandemica”

Mancanza di socialità, isolamento, paura per la propria salute e per le proprie condizioni economiche. Vediamo come il Covid-19 ha impattato questo periodo delle feste, decisamente diverso dal solito.

Come cambieranno le abitudini delle persone durante le feste natalizie di questo 2020? Analizziamo i dati relativi a consumi, acquisto di regali e cibo e spostamenti di questo Natale anomalo e osserviamo quanto sono cambiate le abitudini delle persone.

Natale ai tempi del Covid

Gli europei vanno incontro alle feste natalizie mentalmente affaticati delle forme di isolamento (60% degli intervistati) e l’OMS chiama “stanchezza pandemica” questo particolare sentimento legato ai lockdown e alla mancanza di socialità. Questo tipo di stanchezza mentale ha causato anche un minor traffico di utenti su siti di informazione legati alla pandemia, come per esempio la pagina dedicata al Coronavirus della Johns Hopkins University.

Per quanto riguarda l’Italia, uno studio di McInsey afferma che la paura del Covid-19, non solo per quanto riguarda la salute ma anche in merito alla possibilità di ripresa economica, in Italia è ancora molta, tanto che le spese saranno più contenute e la scelta dei negozi sarà a favore di quelli più economici.

Secondo un’indagine condotta da Morning Consult su un campione di persone provenienti da diversi paesi del mondo, globalmente la pandemia di Covid-19 è considerata un rischio dall’84% degli intervistati. Il dato relativo all’Italia è in linea con quello mondiale, attestandosi all’80%. Per quanto riguarda i consumi invece, risulta rilevante, almeno per l’Italia, la fetta di popolazione che ha intenzione di spendere meno del solito per le feste natalizie 2020.



I consumi e le spese della popolazione svolti in negozi fisici, sempre secondo la stessa indagine, sono caratterizzati da sentimenti di paura per trovarsi troppo vicino alle altre persone (70% degli italiani intervistati) e di incontrare persone che prendono la pandemia troppo alla leggera (75% degli italiani intervistati).

I regali e l’e-commerce

Anche per quanto riguarda i regali di Natale, la spesa quest’anno sarà inferiore all’anno scorso, almeno nel nostro paese.



Molti italiani inoltre sceglieranno di acquistare i regali di Natale tramite e-commerce.

Dal momento che gli acquisti online tramite Amazon sono notevolmente aumentati dallo scoppio della pandemia, l’azienda ha dichiarato che effettuerà ben 7.000 assunzioni solo nel Regno Unito e che nel periodo natalizio impiegherà 20.000 persone aggiuntive con contratti a termine. Mentre nel 2019 il 48% dei regali era stato acquistato in un negozio fisico, nel 2020 la percentuale è scesa del 40% rispetto all’anno precedente, e per la prima volta lo shopping online potrebbe superare quello tradizionale nei negozi.



Per aiutare i negozi di quartiere, danneggiati economicamente dal cambiamento delle abitudini dei consumatori, molti enti e associazioni come Confesercenti hanno attivato campagne di sensibilizzazione per aiutare le attività a non chiudere, ricordando alla popolazione che è possibile acquistare in sicurezza anche nei negozi tradizionali.

Un Natale ecosostenibile

La pandemia di Coronavirus spingerebbe inoltre le persone verso acquisti più sostenibili, secondo uno studio di Ebay riportato da Fashion Network. La sostenibilità è infatti un tema cardine di questo Natale 2020. Le possibilità di regali e cibo che non impattino negativamente sull’ambiente sono moltissime: dall’idea di regalare un’esperienza invece di oggetti inutili fino all’attenzione per quantità giuste di cibo da acquistare per evitare gli sprechi, i consigli che si trovano online sono davvero moltissimi.

Le feste natalizie infatti, secondo diversi studi – ne abbiamo parlato anche noi, per esempio nel caso degli alberi di Natale – sono fonte di diversi sprechi (come quello alimentare) e incentivano l’utilizzo di materiali usa e getta (come la carta da regalo, spesso in plastica). Il cibo è uno degli argomenti più trattati negli studi su come passare un Natale ecosostenibile in quanto fondamentale per le feste natalizie per moltissime persone.



Il cibo

Riunirsi a tavola con famigliari e amici è stato fino a oggi il simbolo stesso delle festività.

Secondo Coldiretti però, quest’anno si registrerà in Italia una spesa in media del 31% inferiore rispetto a quella dello scorso anno relativamente al cibo acquistato per le feste, con un menu ridotto di 1/3 e una spesa media di 82€ in meno rispetto all’anno scorso. Anche le limitazioni al numero dei commensali alla stessa tavola ha contribuito quest’anno a far optare gli italiani per un menu più parco e che presenta mediamente una portata in meno rispetto al 2019.



Gli spostamenti e il turismo

L’Italia sarà sostanzialmente zona rossa per tutto il periodo natalizio, a parte le deroghe per la visita ai parenti e i giorni arancioni all’interno del periodo 21 dicembre – 6 gennaio. Per molti ciò significa non potersi spostare dalla propria abitazione per poter raggiungere la famiglia.



In ogni caso, chi viaggerà comunque, lo farà preferendo l’automobile privata ai mezzi pubblici, attestandosi a circa 8 preferenze per la macchina su 10 in tutti i paesi analizzati (UK, Spagna, Francia, Germania, Italia, Polonia).

Le limitazioni agli spostamenti influiscono chiaramente anche sul settore del turismo. Il 78% degli italiani prevede di viaggiare meno del solito per queste festività. Secondo un’indagine di Reply, le ricerche su internet sono significative del fenomeno. Nel 2020 in Italia, Germania, UK e Francia si è cercato “Voli Natale” l’83% in meno rispetto all’anno passato e “Treni Natale” il 62% in meno rispetto al 2019.

Non possiamo ancora sapere cosa questi sostanziali cambiamenti nel comportamento delle persone porteranno a livello ambientale. Confrontando i dati però, risulta chiaro che i trasporti delle persone diminuiranno contemporaneamente all’aumento della mobilitazione delle merci, causato dell’aumento dell’e-commerce; che le persone compreranno meno cibo, meno regali e lo faranno più responsabilmente, anche a causa della minore disponibilità economica che la pandemia ha provocato.


Leggi anche: Quanto inquinano gli alberi di Natale?

Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Francesca Zanni
Ho frequentato un corso di Giornalismo Culturale e tre corsi di scrittura creativa dopo una laurea in Storia Culture e Civiltà Orientali e una in Cooperazione Internazionale. Ho avuto esperienze di lavoro differenti nella ricerca sociale e nella progettazione europea e attualmente mi occupo di editoria. Gattara, lettrice accanita e bingewatcher di serie TV.