evoluzione umana – OggiScienza https://oggiscienza.it La ricerca e i suoi protagonisti Thu, 05 Mar 2020 21:47:31 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.3 https://oggiscienza.it/wp-content/uploads/2018/11/Logo-OS-quadrato-senza-numeri-150x150.png evoluzione umana – OggiScienza https://oggiscienza.it 32 32 7193014 Primati e asimmetria cerebrale: siamo poi così diversi? https://oggiscienza.it/2020/03/09/primati-asimmetria-cerebrale/ https://oggiscienza.it/2020/03/09/primati-asimmetria-cerebrale/#comments Mon, 09 Mar 2020 15:00:56 +0000 https://oggiscienza.it/?p=107380 Il cervello dell’Homo sapiens è caratterizzato da una specializzazione emisferica piuttosto evidente, identificata e studiata ormai da decenni dalla comunità scientifica: emisfero destro e sinistro presentano infatti delle spiccate differenze in termini di anatomia, distribuzione delle cellule nervose, connettività e rilascio di neurotrasmettitori. Un’asimmetria che ci fa sentire unici, come specie. Tale mancanza di simmetria […]

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Neanderthal, i focolari ci rivelano il loro stile di vita https://oggiscienza.it/2019/04/25/stile-di-vita-neanderthal/ https://oggiscienza.it/2019/04/25/stile-di-vita-neanderthal/#comments Thu, 25 Apr 2019 05:00:51 +0000 https://oggiscienza.it/?p=101175 Quanto tempo passavano in un posto i Neanderthal? E dopo quanto uno stesso sito veniva nuovamente occupato? Si può capire studiando i focolari, a quanto dice uno studio dell’Universidad de La Laguna uscito su Plos One. Usando delle moderne tecniche molecolari e di analisi del suolo di alcuni focolari nel sito archeologico di El Salt, […]

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Dalle Filippine arriva Homo luzonensis https://oggiscienza.it/2019/04/15/homo-luzonensis/ https://oggiscienza.it/2019/04/15/homo-luzonensis/#respond Mon, 15 Apr 2019 08:54:37 +0000 https://oggiscienza.it/?p=100999 Condivide alcune caratteristiche con il famoso Homo floresiensis, lo “Hobbit” scoperto sull’isola di Flores nel 2003, e sta suscitando negli scienziati almeno altrettanto interesse. È Homo luzonensis, la nuova specie i cui resti sono stati rinvenuti nella grotta di Callao sull’isola di Luzon, nelle Filippine, isole che si confermano un luogo chiave per comprendere l’evoluzione […]

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Orrorin: il bipede arboricolo https://oggiscienza.it/2013/12/31/orrorin-il-bipede-arboricolo/ https://oggiscienza.it/2013/12/31/orrorin-il-bipede-arboricolo/#comments Tue, 31 Dec 2013 13:00:56 +0000 http://oggiscienza.it/?p=44203 Esseri bipedi ma arrampicarsi sugli alberi. Orrorin tugenensis, un nostro lontano antenato, era un primate davvero eclettico, che concentrava su di sé il meglio delle scimmie arboricole e degli ominini bipedi.

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Aumentano i fiocchi rosa nel Giappone post-terremoto https://oggiscienza.it/2013/08/06/aumentano-i-fiocchi-rosa-nel-giappone-post-terremoto/ https://oggiscienza.it/2013/08/06/aumentano-i-fiocchi-rosa-nel-giappone-post-terremoto/#respond Tue, 06 Aug 2013 13:01:10 +0000 http://oggiscienza.it/?p=41962 Dopo il terremoto che nel 2011 ha colpito il Giappone, tra i nuovi nati del Sol Levante i fiocchi rosa hanno superato quelli blu, in particolare nelle aree più colpite dal sisma.

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Ornamenti da Neanderthal https://oggiscienza.it/2013/07/24/ornamenti-da-neanderthal/ https://oggiscienza.it/2013/07/24/ornamenti-da-neanderthal/#respond Wed, 24 Jul 2013 11:25:11 +0000 http://oggiscienza.it/?p=41667 "Se si potesse reincarnare un Neandertal e porlo nella metropolitana di New York, opportunamente lavato, sbarbato e modernamente vestito, si dubita che potrebbe attrarre attenzione". Scriveva così William Straus, famoso anatomista e paleontologo statunitense della Johns Hopkins University vissuto nel secolo scorso, per mettere in evidenza le affinità, anziché le differenze, tra l'uomo moderno e i suoi cugini più prossimi. L'immagine usata da Straus è emblematica nel sottolineare l'erroneità della collaudata idea che gli uomini di Neanderthal fossero estremamente rozzi e con capacità cognitive molto limitate.

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Una nuova specie di Homo https://oggiscienza.it/2013/07/19/discendiamo-dallo-hobbit/ https://oggiscienza.it/2013/07/19/discendiamo-dallo-hobbit/#comments Fri, 19 Jul 2013 06:42:46 +0000 http://oggiscienza.it/?p=41490 Una nuova specie o individui patologici di una specie già nota? È la domanda che si sono posti gli archeologi fin dal momento della scoperta dei resti, nel 2003, dell’Homo floresiensis, subito soprannominato ‘lo hobbit’ a causa della sua statura.

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L’evoluzione umana sentita dalle orecchie https://oggiscienza.it/2013/05/16/levoluzione-umana-sentita-dalle-orecchie/ https://oggiscienza.it/2013/05/16/levoluzione-umana-sentita-dalle-orecchie/#respond Thu, 16 May 2013 11:00:08 +0000 http://oggiscienza.it/?p=39866 In alcune culture tradizionali sudafricane gli sciamani, per prevedere il futuro, lanciano ossicini. Sempre in Sudafrica, però, c'è anche chi, gli ossicini, li usa per comprendere meglio il passato: nello specifico, l'evoluzione umana. In quest'ultimo caso si tratta di ossicini molto particolari: quelli dell'orecchio medio, e cioè martelletto, incudine e staffa.

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Prove tecniche di evoluzione umana https://oggiscienza.it/2013/02/19/prove-tecniche-di-evoluzione-umana/ https://oggiscienza.it/2013/02/19/prove-tecniche-di-evoluzione-umana/#comments Tue, 19 Feb 2013 11:07:34 +0000 http://oggiscienza.it/?p=36980 FUTURO - Studiare l'evoluzione umana con il metodo sperimentale è impresa ardua ed eticamente non del tutto desiderabile. Immaginate di causare una mutazione genetica in un individuo (o più) per poi verificare i mutamenti a livello dell'organismo, magari confrontandoli con quelli di altri individui a cui la variante non è stata "somministrata": le difficoltà tecniche sono enormi ma anche ammesso che si possa fare sarebbe inamissibile dal punto di vista etico. Per questo motivo gli studi sull'evoluzione umana fino a questo momento si sono limitati a osservare e isolare correlazioni e non elementi di causalità. Le nuove tecnologie stanno però aprendo orizzonti davvero promettenti. L'ultimo lavoro (anzi gli ultimi due) pubblicato sulla rivista Cell di Pardis Sabeti, astro nascente degli studi genetici sull'evoluzione umana che lavora all'Università di Harvard di qui avevamo già parlato qui e qui, è un esempio di "metodo sperimentale" applicato allo studio dell'evoluzione umana e rischia di splancare un nuovissimo e promettente campo di studi

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Australiani? Isolati, ma non troppo https://oggiscienza.it/2013/01/18/australiani-isolati-ma-non-troppo/ https://oggiscienza.it/2013/01/18/australiani-isolati-ma-non-troppo/#respond Fri, 18 Jan 2013 07:32:43 +0000 http://oggiscienza.it/?p=35800 COSTUME E SOCIETÀ - In un panorama scientifico in continuo divenire in cui le nostre conoscenze vengono quotidianamente modificate e messe in discussione da nuove scoperte, favorite a loro volta dallo sviluppo di tecnologie di indagine sempre più economiche e all'avanguardia, poche informazioni sono considerate in qualche modo 'consolidate'. Nell'ambito dello studio dell'evoluzione umana e del popolamento della nostra specie dell'intero pianeta, una di queste conoscenze acquisite riguarda la colonizzazione del continente australiano e il successivo isolamento delle popolazioni giunte in questi territori dopo il primo imponente episodio migratorio. In generale, infatti, si è sempre pensato che le prime popolazioni umane giunsero in Australia intorno a 40.000 anni fa e che, almeno fino ai tempi storici, queste rimasero isolate dal resto dell'umanità (a parte contatti puntiformi con gli abitanti di Nuova Guinea e delle isole indonesiane e melanesiane).

Questo punto fermo era basato su diversi studi che avevano confrontato il DNA degli aborigeni australiani con quello di diverse popolazioni provenienti da tutti gli altri continenti. Forse però questi studi non erano così approfonditi e condotti su campioni troppo ristretti poter cogliere alcuni importanti dettagli, come si legge sulle pagine della rivista PNAS in una ricerca condotta da Irina Pugach del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia ed altri ricercatori di svariate nazionalità che mette in dubbio questa nozione largamente condivisa.
Lo studio ha analizzato, e successivamente confrontato tra loro, la varibilità all'interno dei genomi di aborigeni australiani, abitanti della Nuova Guinea e delle maggiori isole del Sudest asiatico, nonché di alcune popolazioni indiane provenienti dalle regioni da cui probabilmente partirono gli antenati dei primi colonizzatori dell'Australia.

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Una collana di conchiglie di 44mila anni https://oggiscienza.it/2012/08/07/una-collana-di-conchiglie-di-44mila-anni/ https://oggiscienza.it/2012/08/07/una-collana-di-conchiglie-di-44mila-anni/#respond Tue, 07 Aug 2012 07:26:53 +0000 http://oggiscienza.it/?p=32319 CULTURA - La cultura moderna è emersa in Africa meridionale almeno 44mila anni fa, cioè più di 20mila anni prima di quanto si sia pensato fino a oggi. Lo suggerisce un lavoro condotto da un gruppo internazionale di ricercatori, guidati dal paleoantropologo italiano Francesco d'Errico, ricercatore al Cnrs (il Cnr francese) di Bordeaux e all'università di Bergen in Norvegia.

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Geni etiopi e evoluzione umana https://oggiscienza.it/2012/06/26/geni-etiopi-e-evoluzione-umana/ https://oggiscienza.it/2012/06/26/geni-etiopi-e-evoluzione-umana/#comments Tue, 26 Jun 2012 11:45:14 +0000 http://oggiscienza.it/?p=31273 NOTIZIE – Linguistica, antropologia e genetica collaborano ormai da tempo, unite dallo scopo di tracciare ipotesi sull’evoluzione delle popolazioni umane. Un’area del mondo particolarmente interessante a questo proposito è il corno d’Africa, da cui secondo alcune teorie sarebbe partita la specie umana poi trapiantatasi in Europa. Una ricerca britannica ha ora cominciato a svelare l’eredità genetica […]

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Riscrivere Darwin? L’uomo venuto dal nulla… https://oggiscienza.it/2011/12/05/riscrivere-darwin-luomo-venuto-dal-nulla/ https://oggiscienza.it/2011/12/05/riscrivere-darwin-luomo-venuto-dal-nulla/#comments Mon, 05 Dec 2011 09:00:54 +0000 http://oggiscienza.it/?p=25870 COSTUME E SOCIETÀ - Prima liceo, ore 9, lezione di scienze. Davide Sassi, il prof, sta parlando di evoluzione, mentre Andrea, in fondo alla classe, sbuffa: "Prof, ma queste cose non sono superate? A me risulta che secondo le ultime scoperte sul DNA l'uomo non sia imparentato con alcun ominide preesistente. È scritto nel nostro libro di storia". Sassi non crede alle sue orecchie, sicuramente Andrea ha capito male. Ci scommette una pizza. Perde.

Già, perché il libro in questione, Atlante di storia. Dalla preistoria alle Idi di marzo, di Paolo Di Sacco (Le Monnier Scuola, 2010), nel capitolo dedicato alla comparsa dell'uomo moderno dice esattamente questo: che "homo sapiens sapiens (sic! Con buona pace del fatto che secondo la nomenclatura binomiale l'iniziale di genere va maiuscola e che la dicitura "sapiens sapiens" non è più usata dagli esperti da tempo) non aveva alcun legame genetico con i precedenti ominidi" e che "non ha punti genetici di contatto neppure con le specie umane meno antiche"

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I geni che raccontano la Storia https://oggiscienza.it/2011/09/27/i-geni-che-raccontano-la-storia/ https://oggiscienza.it/2011/09/27/i-geni-che-raccontano-la-storia/#comments Tue, 27 Sep 2011 07:45:56 +0000 http://oggiscienza.it/?p=23875 CRONACA - La genetica può narrare la storia dell'essere umano. Un gruppo di ricercatori della Cornell University, negli Stati Uniti, ha sviluppato un nuovo metodo statistico, basato su sequenze genomiche intere di persone attualmente viventi, per fare luce su eventi che risalgono all'alba della storia umana.

Il gruppo ha applicato il metodo ai genomi di individui discendenti da popolazioni di Sud-est asiatico, Europa e Africa occidentale e meridionale. Benché l'analisi si sia limitata a sei genomi soltanto, i ricercatori si sono basati sulla nozione che questi pochi genomi contengono comunque tracce di materiale genetico di migliaia di antenati umani, assemblatisi in nuove combinazioni durante i millenni attraverso la ricombinazione genetica.

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Australopithecus sediba: parente sicuro, antenato chissà… https://oggiscienza.it/2011/09/14/australopithecus-sediba-parente-sicuro-antenato-chissa/ https://oggiscienza.it/2011/09/14/australopithecus-sediba-parente-sicuro-antenato-chissa/#comments Wed, 14 Sep 2011 06:30:18 +0000 http://oggiscienza.it/?p=23408 CRONACA - È una vecchia (e pessima) abitudine, quella di gridare alla rivoluzione ogni volta che irrompe sulla scena, ormai del resto piuttosto affollata, un nuovo fossile di ominide. È successo anche questa volta con Australopithecus sediba, scoperto tre anni fa in Sudafrica e presentato in gran dettaglio la settimana scorsa su Science. Neanche il tempo per un'occhiata alla suggestiva copertina della rivista, con quella piccola mano che pare delicatamente appoggiata sul foglio, che in giro è stato subito un pop up frenetico di titoli a effetto sull'anello mancante tra l'uomo e il suo antenato Lucy e sulla necessità di riscrivere la storia dell'evoluzione umana. Eppure, in queste cose bisogna andarci con i piedi di piombo: la scoperta è importante, non c'è dubbio, ma al di là di quanto propone l'autore della scoperta, sulla posizione precisa di Au sediba nel groviglio di ominidi che calpestavano il suolo africano due milioni di anni fa non è stata ancora detta l'ultima parola. Né dirla sarà poi tanto facile

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