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Grazie, signora (un’altra)

Wendy Schmidt, che dirige la fondazione creata insieme al marito Eric Schmidt (di Google), ha varato il Wendy Schmidt Ocean Health X Prize. Prima aveva varato, alla lettera, la R/V Falkor dopo averla trasformata da rottame arrugginito in nave di ricerca high tech.

Scoprire gli esplosivi con le farfalle

CRONACA - Imitare le antenne di una farfalla notturna per creare un sistema ultrasensibile di rilevamento di esplosivi. È quanto è stato realizzato da un gruppo franco-tedesco di ricercatori del Cnrs, equivalente transalpino del nostro Cnr. Costituito da un particolare sensore al silicio, questo dispositivo è capace di rivelare piccolissime concentrazioni di Tnt (che è sì un esplosivo, ma non è dinamite, come spesso si pensa), migliorando sensibilmente la soglia di rivelazione attualmente raggiungibile. Questo concetto innovativo potrebbe servire anche a rilevare droghe, agenti tossici e tracce d'inquinanti organici. I risultati dello studio sono stati pubblicati il 29 maggio sulla rivista tedesca Angewandte Chemie. Il rilevamento efficace di esplosivi come il Tnt costituisce una sfida difficile in materia di sicurezza: ciò accade perché questi composti sono molto volatili e, per rilevarli a distanza, occorrono dei recettori estremamente sensibili. I sistemi attuali rilevano concentrazioni dell'ordine di una molecola di esplosivo su un miliardo di molecole d'aria, una resa che può essere insufficiente per assicurare, per esempio, la sicurezza di un aeroporto. Ora, numerosi animali hanno un olfatto che può andare ben al di sotto di questa soglia: tra questi, il Bombyx mori, meglio noto come baco da seta, una farfalla notturna capace di reagire alla ricezione anche soltanto di qualche molecola di feromone. Le sue antenne sono composte di steli di lunghezza vicina al millimetro, su cui si trova un gran numero di sensille, minuscoli fili di dimensioni micrometriche, direttamente collegati ai neuroni sensoriali. È questa struttura che i ricercatori hanno cercato di imitare
CRONACA

Luisa Torsi, una chimica eccellente

CRONACA - Ci siamo appena lasciati alle spalle l’anno internazionale della chimica: Oggi Scienza dedica un’intervista a Luisa Torsi, professore di chimica dell’Università di Bari e vincitrice nel 2010 del Merck Prize per le scienze analitiche. Un riconoscimento prestigioso mai assegnato a una donna né all’Italia… “Il Merck Prize è un premio in “analitical science” istituito circa 20 anni fa dalla Merck, multinazionale nel campo chimico-farmaceutico, per celebrare il centenario dalla prima certificazione della purezza dei suoi prodotti. Io sono stata premiata per i miei studi sui sensori elettronici a base di semiconduttori organici. Lo sviluppo di nuovi sistemi per la rivelazione delle sostanze è uno degli aspetti piu’ importanti della chimica analitica, oltre a essere una disciplina scientifica con un approccio fortemente interdisciplinare che coinvolge chimici, fisici, scienziati dei materiali e biologi.