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POLITICA - Non c'è pace, sembra, per Vst (Vlt Survey Telescope), il grande occhio italiano che dalla cima del Cerro Paranal, in Cile, ha appena iniziato a gettare lo sguardo nell'immensità dei cieli del sud. Era giugno scorso quando, dopo oltre 10 anni di lavori, 15 milioni di euro investiti e disastrosi incidenti di percorso eroicamente superati, lo scalognato telescopio spalancava la sua pupilla da 2,6 metri di diametro. Le prime immagini, riprese con il suo obiettivo esagerato da 268 mega-pixel, sono mozzafiato. Gli astronomi gongolano. Finalmente le aspettative della comunità scientifica e gli sforzi di tante persone dedicatesi alla costruzione del Vst sono ripagati. Si brinda. Passano pochi mesi (io nel frattempo ho lasciato la redazione di Media Inaf, dove seguivo da vicino le vicende dell'astronomia nazionale e non solo), e leggo un articolo che non lascia presagire niente di buono: “L'Italia non ha soldi per interpretare i dati dal nuovo telescopio in Cile”. È su Science online, e riprende in realtà un allarme lanciato da L'Espresso qualche settimana prima. Ma come? Non ha fatto in tempo a entrare in funzione che già Vst potrebbe dire addio alle stelle (della serie, è stato breve ma intenso)? POLITICA - Non c'è pace, sembra, per Vst (Vlt Survey Telescope), il grande occhio italiano che dalla cima del Cerro Paranal, in Cile, ha appena iniziato a gettare lo sguardo nell'immensità dei cieli del sud. Era giugno scorso quando, dopo oltre 10 anni di lavori, 15 milioni di euro investiti e disastrosi incidenti di percorso eroicamente superati, lo scalognato telescopio spalancava la sua pupilla da 2,6 metri di diametro. Le prime immagini, riprese con il suo obiettivo esagerato da 268 mega-pixel, sono mozzafiato. Gli astronomi gongolano. Finalmente le aspettative della comunità scientifica e gli sforzi di tante persone dedicatesi alla costruzione del Vst sono ripagati. Si brinda. Passano pochi mesi (io nel frattempo ho lasciato la redazione di Media Inaf, dove seguivo da vicino le vicende dell'astronomia nazionale e non solo), e leggo un articolo che non lascia presagire niente di buono: “L'Italia non ha soldi per interpretare i dati dal nuovo telescopio in Cile”. È su Science online, e riprende in realtà un allarme lanciato da L'Espresso qualche settimana prima. Ma come? Non ha fatto in tempo a entrare in funzione che già Vst potrebbe già dire addio alle stelle (della serie, è stato breve ma intenso)?