Se un oppiaceo togliesse ogni divertimento nel rubare, ridurebbe anche gli episodi criminosi? Pare di sì, almeno secondo una ricerca apparsa ieri, 1 aprile 2009, sulla rivista Biological Psychiatry.
La cleptomania è un disturbo nel controllo degli impulsi caratterizzato da comportamenti di furto persistenti e ricorrenti. I pazienti affetti da questo disordine comportamentale spesso sentono una necessità impellente di rubare oggetti di cui non hanno nemmeno bisogno. Un gruppo di ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università del Minnesota ha reclutato degli individui affetti da cleptomania per lo studio clinico di un farmaco, il nalotrexone: metà dei partecipanti ha ricevuto il farmaco e metà un placebo.
Il nalotrexone è una molecola che blocca gli effetti delle endorfine, sostanze simili agli appiacei prodotte dal nostro stesso organismo, che secondo gli scienziati si rilascerebbero anche durante gli episodi di furto. In pratica così si ridurrebbe la stimolazione di quella parte del cervello che provoca una sensazione di piacere nel rubare
Dopo otto settimane di trattamento gli scienziati hanno osservato una riduzione dei comportamenti compulsivi in coloro che avevano ricevuto il trattamento ma non in chi invece aveva assunto il placebo.
Secondo Jon Grant, fra gli autori dello studio i dati di questa ricerca sono utili anche per altri tipi di disturbo compulsivo, come l’alcolismo, la dipendenza da oppiacei, il fumo e molto altro.