La vita vegetale potrebbe essersi diffusa sulle terre emerse molto prima di quello che si crede comunemente
Intorno a 542 milioni di anni fa sulla Terra ha iniziato a dilagare la vita animale. Poco dopo di questa che viene comunemente chiamata “esplosione cambriana” gli scienziati ritengono che la terraferma abbia cominciato ad essere colonizzata dalle piante vascolari, simili a quelle moderne. Fino ad allora la vita vegetale terrestre si sarebbe limitata a piccoli aree occupate da batteri e alghe sotto forma di schiuma. Ma c’è chi pensa invece che le piante moderne si siano diffuse sulle terre emerse ben prima di questa data: Paul Knauth dell’Università di Stato dell’Arizona e Martin Kennedy dell’Università della California, di Riverside, hanno esaminato la composizione chimica di tutti i campioni esistenti di calcare formatisi nell’era Neoproterozoica – da un miliardo di anni fa fino all’inizio del Cambriano, 500 milioni di anni fa – . Secondo la ricerca pubblicata su Nature il bilancio di carbone 12 e di ossigeno 18 dimostra che queste pietre sono nate in mari poco profondi che ricevevano un deflusso di grandi quantità di acqua piovana proveniente da una terra emersa con molta vegetazione. Il “marchio” che questi isotopi formano è infatti ben noto: le piante tendono a incorporare nei loro tessuti carbonio 12, piuttosto che carbonio 13, e l’acqua piovana è ricca di ossigeno 18, per cui i sedimenti depositati in queste condizioni hanno una composizione tipica.
Questo rigoglio vegetale potrebbe aver posto le basi per la successiva evoluzione degli animali terrestri, arricchendo anche l’atmosfera di ossigeno. Non tutti gli scienziati sono però d’accordo con le ipotesi di Knauth. Non esistono infatti reperti fossili di piante risalenti a epoche così lontane. Per risolvere questo dilemma Knauth sta ora organizzando una spedizione in Australia, nella regione di Kimberley dove i sedimenti datano proprio al periodo che interessa allo scienziato. Se la spedizione avrà successo, i fossili trovati saranno i più antichi esempi di piante multicellulari terrestri.