Messo a punto un software “salva-Alpi” che individua il posto migliore dove realizzare strutture recettive di montagna, minimizzando i danni ambientali
AMBIENTE – Sciatori e snowborder che in questi giorni affollano le piste innevate di montagna probabilmente non si domandano se gli impianti di risalita che utilizzano, come skilift, funivie e seggiovie, siano stati costruiti nel modo e nel luogo più rispettosi del fragile ambiente alpino che li circonda. È un problema che invece farebbe bene a porsi chi intende realizzare nuovi resort sciistici, non soltanto in nome di una coscienza ecologista, ma anche per la maggior sicurezza dei turisti in settimana bianca. Infatti, laddove sono state costruite strutture recettive rispondendo solo alla logica del business, senza un’accurata valutazione della capacità recettiva del territorio e dell’habitat circostante, si sono compiuti danni alla natura e in alcuni casi si è aumentato il pericolo di valanghe.
Un gruppo di ricercatori statunitensi ha pensato di agevolare il lavoro di chi pianifica infrastrutture per sciatori sviluppando un sistema intelligente che aiuta a prevenire eco-disastri. Il software, chiamato Geographical information system (Gis), serve a localizzare il posto giusto dove costruire impianti per sport invernali in modo da minimizzare l’impatto ambientale e massimizzare la funzionalità degli stessi. “Le comunità montane considerano gli sport invernali un’ancora di salvezza per l’economia locale, ma questo non è sempre vero”, nota Jordan Silberman, geografo dell’Università di Delaware, Newark.
“Alcuni resort hanno dovuto fare i conti con l’erosione del suolo causata dal massiccio disboscamento per far spazio alle piste e hanno generato un volume di traffico automobilistico insostenibile per le strette stradine di montagna, che finisce per scontentare i turisti e minacciare gravemente la sopravvivenza degli animali selvatici”. Sul numero di gennaio della rivista Applied Geography, Silberman e il collega Peter Rees hanno trovato la soluzione per prevedere ed evitare questi problemi. Il loro software “salva-Alpi” prende in considerazione tutte le variabili ambientali, atmosferiche, geologiche del posto, in modo da individuare la location migliore, a seconda del tipo di struttura che si intende costruire: se un resort piccolo e esclusivo, oppure un posto per turismo di massa.
Tra i tanti fattori, il software analizza l’accessibilità su strada, ricerca i livelli di umidità più indicati per ottenere neve soffice e ridurre il ricorso ai cannoni, studia la ripidità delle pendici montuose, calcola il rischio di valanghe e la probabilità di erosione del terreno causata dall’abbattimento degli alberi, valuta la disponibilità di energia elettrica per alimentare gli impianti di risalita. Alla fine di questa complessa elaborazione dati, il cervellone emette il responso, stilando una classifica delle migliori location per fare sci, snowboard e arrampicate. Poi ai costruttori la decisione finale. Uomini avvisati, mezzi salvati.